(...) e ricavare così risorse per migliorare le strade statali, come il raddoppio della vecchia Aurelia «che altrimenti, viste le condizioni della finanza pubblica, potrebbe essere realizzato solo tra trentanni». Dulcis in fundo, ecco spuntare la famigerata finanza creativa, quella sempre contestata a Giulio Tremonti il ministro dellEconomia del governo Berlusconi. Un esempio su tutti il project financing, quella formula per cui unopera pubblica la si può realizzare non con i fondi dello Stato ma con quelli dei privati, che poi rientrano delle spese gestendo lopera stessa. Ohibò, diceva il centrosinistra quando stava allopposizione, perché no, dice adesso che sta al governo. Oppure i porti: perché mai dovrebbero dare lIva allo Stato invece di tenersela e investirla? E anche questa pare di averla già sentita.
Ma andiamo con ordine. Ieri Burlando e i suoi assessori hanno incontrato i parlamentari liguri di centrodestra e centrosinistra per presentare loro alcune richieste di modifica della Finanziaria. Per lUlivo cerano Graziano Mazzarello, Roberta Pinotti, Andrea Orlando, Massimo Zunino, Egidio Banti e Sabina Rossa, per il centrodestra Vittorio Adolfo dellUdc, Enrico Nan e Alfredo Biondi di Forza Italia. Grande disponibilità da parte di tutti «per tamponare - per dirla con Nan -, le gravi carenze di una Finanziaria che scontenta gli elettori del centrodestra e sta producendo molti pentiti fra chi ha votato il centrosinistra». Riassunto, lelenco fa così: subito la gara per la realizzazione del nodo ferroviario di Genova, via libera definitivo al raddoppio dei binari sulla Finale-Andora, avvio di un meccanismo di finanza alternativa per la realizzazione del Terzo valico, costituzione di un fondo a disposizione di Anas per i raddoppi della viabilità dellAurelia, un impegno finanziario extra del Governo con 10 milioni di euro lanno per 15 anni per linsediamento della facoltà di Ingegneria agli Erzelli, un fondo di investimenti per la Protezione civile e i necessari aggiustamenti al decreto Bersani del 4 luglio per non penalizzare le società partecipate della Regione come Datasiel e Filse.
Soprattutto, al centro dellattenzione ci sono strade e infrastrutture. LAurelia bis, per dire. Per farla basterà aumentare i pedaggi autostradali e dare i proventi ad Anas, in un fondo di investimenti ad hoc, con la Regione stessa a fare da garante di un corretto utilizzo delle nuove entrate. A quanto dovrebbe ammontare il sovrapedaggio il presidente non lo sa, certo loperazione dovrebbe fruttare almeno 15-20 milioni di euro per essere utile, e certo ai pendolari bisognerebbe fare uno sconto, non fosse altro che son già stati tartassati dalla società Autostrade, che ha aumentato i pedaggi senza però reinvestire i proventi. La norma dovrebbe essere inserita in Finanziaria per tutto il territorio nazionale e potrebbe essere utilizzata dalle Regioni interessate. Tanto più che, avverte Mazzarello, per ricostruire il ruolo dellAnas esiste persino la possibilità di calcolare laumento del pedaggio in base al numero di utenti non solo dei tratti autostradali, ma anche delle strade che conducono ai caselli.
Quanto allopera delle opere, il Terzo Valico, Burlando ha auspicato «la messa in moto di un meccanismo di finanza alternativa, attraverso il contributo dei privati», e a sorpresa ha promosso lipotesi lanciata dalleuroparlamentare Ds Marta Vincenzi di realizzare il treno veloce una galleria per volta per dilazionare nel tempo i finanziamenti necessari. Che poi, e qui sta laltra chicca, in effetti unaltra via cè, per il treno veloce e per le infrastrutture in generale: utilizzare il trattamento di fine rapporto dei lavoratori. Loro potrebbero stare tranquilli, assicura Burlando: se lo chiederanno lo avranno in moneta e non in piloni autostradali. Il governo potrebbe giovarsene molto. La Finanziaria già prevede che il Tfr non optato sia investito per le infrastrutture. La richiesta della Regione è che il governo non ceda alle pressioni di imprese e industrie per riaverlo indietro, e che comunque, eventualmente, recuperi quei soldi in altri modi.
Cè poi la proposta sui porti, che parte da quello di Savona-Vado ma che secondo Burlando andrebbe estesa a tutti: coprire gli investimenti con i denari provenienti dallIva. Lidea è del presidente dellAutorità portuale di Savona Rino Canavese, la Regione lha fatta propria, messa sotto forma di testo legislativo da aggiungere alla Finanziaria e presentata al governo. Se venisse accettata, il porto di Vado ligure potrebbe portare Maersk sulle proprie banchine.
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