Il Tesoro studia la manovra: le ipotesi al vaglio Calderoli: "Taglio del 5% a stipendi dei politici"

Tutti i governi europei sono impegnati sui conti pubblici per rassicurare i mercati. Queste alcune delle misure al vaglio di Palazzo Chigi: blocco delle finestre pensionistiche, rinvio del contratto per gli statali, giro di vite sui trasferimenti agli enti locali. Intanto Calderoli propone la scure per i politici: taglio del 5% agli stipendi

Il Tesoro studia la manovra: le ipotesi al vaglio 
Calderoli: "Taglio del 5% a stipendi dei politici"

Roma - Il governo sta mettendo nero su bianco gli ultimi ritocchi per la manovra di correzione dei conti pubblici 2011-2012. A breve potrebbe essere varato un decreto, da sottoporre al voto del parlamento, per dare un segnale forte ai mercati finanziari, scossi dalle ultime turbolenze delle Borse. Il segnale che l'esecutivo intende dare è questo: i conti sono in regola. Saranno necessari alcuni sacrifici e, come proposto dal ministro Calderoli, anche i politici faranno la loro parte, con un taglio del 5% agli stipendi diministri e parlamentari.

Spesa sotto tiro L'obiettivo del ministro dell'Economia Tremonti è quello di trovare 25 miliardi di euro tra il 2011 e il 2012. Il deficit, infatti, va riportato sotto la soglia del 3%. Tremonti ha già concordato l'impegno dell'Italia con Bruxelles. Dopo aver messo a punto il piano europeo anti-crisi il ministro è concentrato su un mix di misure che dovrebbero arrivare con un po' d’anticipo rispetto a fine giugno.

Pensioni Molti quotidiani oggi hanno ipotizzato un blocco delle finestre pensionistiche: si potrebbe trattare di un intervento tampone su una o due finestre di uscita del 2010 che cadono a luglio e a dicembre. Con il nuovo sistema a "quote" circa 100 mila dipendenti privati stanno raggiungendo "quota 95", cioè 59 anni di età e 36 di contributi. Il blocco congelerebbe la loro uscita per sei mesi o addirittura per un anno.

Dossier-donne Non è da escludere che si possa riaprire il "dossier-donne": le statali hanno già subito un aumento dell’età pensionabile, mentre per le lavoratrici del settore privato valgono ancora le vecchie regole. Il tam tam che corre in queste ore parla anche di un intervento sulle pensioni d’oro, oppure un "contributo di solidarietà". Quasi certo, invece, un intervento sulle pensioni di invalidità. Di "congelamento" si parla anche per il pubblico impiego, comprese Regioni ed enti locali. L’intervento in questo settore dovrebbe essere piuttosto rilevante: intanto il contratto di lavoro, scaduto il 31 dicembre del 2009, non sarà rinnovato. 

Contratti statali La seconda misura "più strutturale" riguarderebbe il congelamento delle erogazioni degli aumenti

retributivi dovuti al contratto nazionale e agli integrativi già esistenti: oggi una norma pone un tetto del 10 per cento alla crescita del monte salari rispetto al 2004. Questo tetto potrebbe essere abbassato di molto.

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