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Test dna sugli italiani per le «radici libiche»

Tripoli. Il leader libico Muammar Gheddafi intende proporre a tutti gli italiani il test del Dna per sapere quali e quanti siano «i figli dei libici esiliati». È l’ultima bizzarra idea lanciata dal leader libico, che non ha mai cessato di sollevare il «problema» dei libici deportati dalle autorità coloniali italiane nelle isole del Meridione dopo la guerra italo-turca per la conquista della Libia nel 1911.
Cogliendo l’occasione di un discorso tenuto presso il Congresso del popolo (il Parlamento di Tripoli), Gheddafi è tornato alla carica sul vecchio contenzioso con Roma, facendo diversi riferimenti al passato colonialismo italiano e parallele aperture all’attuale classe politica al governo in Italia.


Su quest’ultimo fronte, Gheddafi ha ribadito il riavvicinamento intrapreso mesi fa con il governo italiano, confermando la disponibilità libica a lavorare con Roma su una serie di fronti, e a cercare di chiudere i numerosi contenziosi aperti: sullo sfondo l’ormai famosa questione dell’autostrada costiera lunga quasi duemila chilometri che l’Italia dovrebbe realizzare gratuitamente in Libia a titolo di risarcimento per i torti del passato.

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