Roma - Annullati e da rifare i test di
medicina, odontoiatria e veterinaria a Catanzaro; esclusi dalle
prove gli studenti indagati dall'inchiesta di Bari. Sono state
accolte dagli atenei al centro del ciclone le richieste del
ministro dell'Università Fabio Mussi che, non appena tornato in
Italia da un viaggio di lavoro all'estero, ha rispettato gli
impegni presi contro lo scandalo delle prove di ammissione ai
corsi universitari a numero chiuso.
Una vicenda che non si ferma agli aspetti accademici, viste
le inchieste giudiziarie in corso sia a Bari che a Catanzaro e
considerato che Mussi ha chiesto alla Procura di Messina di
verificare la congruità dei risultati dei test di Medicina nel
locale ateneo.
Le richieste dei rettori Mussi (che ha ringraziato il
comandante della Guardia di Finanza Cosimo D'Arrigo per l'
impegno nell'inchiesta di Bari e ha contattato il prefetto
anticorruzione Achille Serra) ha scelto la sala stampa di
Palazzo Chigi per rendere note le sue decisioni: "A Catanzaro
qualcuno ha aperto le buste contenenti i test prima delle prove.
A Bari ha agito, invece, una vera organizzazione che ha
comunicato i risultati a prove aperte avvantaggiando gli
studenti che erano in contatto con gli autori di questo raggiro.
Io non ho il potere di cancellare queste prove ma ho inviato due
lettere con cui invito il rettore di Catanzaro a effettuare i
test con i quiz di riserva, annullando la prima procedura, e il
suo collega di Bari a escludere dalle graduatorie gli studenti
che in modo documentato siano stati favoriti da questa
associazione criminale".
L'anomalia di Messina Mussi ha parlato di una "sospetta
anomalia statistica a Messina. Quando c'é una sola università
in cui il punteggio di 70 o 60 supera la metà di tutti i 60/70
ottenuti su scala nazionale sospetto che qualcosa non sia andato
per il verso giusto. Per questo invierò gli atti alla Procura
di Messina affinché verifichi la congruità dei risultati".
Mussi: evitare ingiustizia Per tutti gli altri, ha aggiunto
Mussi, "non esistono i presupposti giuridici per annullare i
test di accesso alle facoltà a numero chiuso in tutte le sedi.
Sarebbe un'ingiustizia per tutti coloro che si sono comportati
correttamente".
Contro la mala università Lo scandalo rappresenta un'
occasione per migliorare il sistema. Si rende necessario - ha
detto Mussi - "alzare il livello di garanzie di riservatezza
dei dati".
La risposta degli atenei Pronta è stata la risposta degli
atenei coinvolti. "Di fronte all'invito che ci è stato rivolto
dal ministro - ha detto il rettore dell'università di
Catanzaro, Francesco Saverio Costanzo - non possiamo che agire
di conseguenza. Quando abbiamo segnalato al ministro e all'
autorità giudiziaria le irregolarità che abbiamo riscontrato
lo abbiamo fatto nel segno della trasparenza e della legalità.
Ed è su questa linea che intendiamo proseguire".
Risposta positiva al ministro è venuta anche dal rettore
dell'università di Bari, Corrado Petrocelli.
Le reazioni politiche Continua la sua mobilitazione contro la mala
università e il numero chiuso. Per l'Udeur l'azione di Mussi è
solo un "palliativo". Luca Volonté (Udc) chiede al ministro
di "trovare i colpevoli", mentre An ha annunciato una mozione
contro i test di accesso. Dura presa di posizione dei Giovani di
Fi che chiedono le dimissioni del ministro. Reazioni anche dalla
maggioranza, con Tommaso Pellegrino (Verdi) che avrebbe voluto
l'annullamento di tutte le prove di medicina. Critiche e sul
piede di guerra anche le associazioni degli studenti.
Le inchieste Sul versante delle inchieste, a Catanzaro il
sostituto procuratore Salvatore Curcio ha avviato le deposizioni
delle persone informate sui fatti sentendo per prima la
professoressa Maria Pavia, presidente di una delle tre
Commissioni nominate per lo svolgimento delle prove. A Bari,
dove tutto è partito per una lettera anonima. Sono 21, per ora,
gli studenti sui quali sono in corso indagini da parte dei
militari del Nucleo di polizia tributaria di Bari della guardia
di finanza che si occupano dei brogli fatti per i test di
ammissione nelle facoltà di medicina e di Odontoiatria delle
Università di Bari, Ancona e Chieti. I 21 studenti sono già
stati identificati e denunciati dai militari al pm inquirente,
Francesca Romana Pirrelli: dieci dovrebbero essere iscritti oggi
nel registro degli indagati, gli altri 11 domani. Nei loro
confronti dovrebbero essere ipotizzati i reati di concorso in
corruzione con pubblico ufficiale, truffa ai danni dello Stato,
concorso in abuso di ufficio.
Gli errori nei quiz "L'Avvocatura - ha detto Mussi -
sostiene e io concordo che sia legittimo un concorso con 78
test corretti su 80". Mussi ha ricordato che nel 2000 venne
annullato un quiz e quindi il concorso si fece con 79 quesiti su
80 e nel 2005 venne riconosciuto buono anche un quiz che aveva
due risposte giuste.
Annullati i test a Trento Verranno ripetuti martedì i test per laurea triennale in Servizio sociale della Facoltà di Sociologia perché il Consiglio di Facoltà ha annullato la selezione, a causa di un errore procedurale nello svolgimento della prova.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.