Tettamanzi celebra una guarigione miracolosa a Monza

BIMBO RISANATO L’evento decisivo per la beatificazione dei genitori di Santa Teresina

I medici lo avevano dato per spacciato, appena nato e già destinato alla morte da una malformazione polmonare. I genitori hanno pregato Zelie e Luis Martin, madre e padre di santa Teresina di Lisieux. Il piccolo Pietro si è sorprendentemente ripreso. Sette anni dopo, domenica 12 luglio 2009, era a Lisieux con i genitori a celebrare i beati Zelie e Luis, saliti agli altari anche grazie alla sua guarigione miracolosa avvenuta a Monza nel 2002.
È stato il cardinal Tettamanzi a festeggiare solennemente per la prima volta la memoria liturgica della nuova coppia di santi, con una cerimonia nella basilica di Lisieux dedicata alla carmelitana Teresina. Ad assistere alla messa oltre cinquemila persone e un centinaio di pellegrini della diocesi di Milano al seguito dell’arcivescovo nel suo viaggio di preghiera in Francia.
Nell’omelia, dedicata al «matrimonio come vocazione alla santità» (e chissà in quanti si sono trovati più o meno piamente d’accordo), il cardinale ha parlato dell’«amore tenace, appassionato, mai rassegnato» di Adele e Walter Schillirò, i genitori di Pietro che hanno pregato senza sosta pur di «strappare a Dio un miracolo». In chiesa cinquemila fedeli francesi e un centinaio di pellegrini in trasferta dalla diocesi di Milano.
Nel giugno 2002 padre Antonio Sangalli, il frate carmelitano che assisteva la coppia, meditava con angoscia sull’omelia da pronunciare al funerale di Pietro, ritenuto ormai inevitabile.

Dal pulpito di Lisieux il cardinale racconta il colpo di scena: «Padre Antonio prende con sé l’immaginetta di Luis e Zelie Martin, pensando che potessero concedere al dolore dei genitori la grazia di un abbandono pieno al Signore». E «per intercessione dei coniugi Martin il piccolo fu restituito alla vita terrena e all’affetto dei suoi genitori». Una storia a lieto fine.

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