Cronaca locale

Tettamanzi a San Vittore, soldi dai detenuti per aiutare l’Abruzzo

(...) eha poi visitato i circa cento ospiti della sezione femminile e i malati del reparto clinico. Tra i malati anche Mario Chiesa, tornato recentemente in carcere per uno scandalo sui rifiuti dopo essere stato il primo degli indagati di Mani Pulite. È stato proprio Mario Chiesa a leggere a nome del reparto un messaggio all’arcivescovo.
Il cardinale, facendo visita ai carcerati (una delle sette opere di misericordia corporale suggerite dalla Chiesa), li ha invitati a cercare il buono anche dietro le sbarre: «Nel carcere, casa di sofferenza e speranza, bisogna trovare la bellezza profonda dentro di noi, nel nostro cuore». Tettamanzi ha promesso di ricordarsi nelle sue preghiere dei detenuti durante tutto l’anno e non solo nelle occasioni speciali come la Pasqua e queste cresime.
La diocesi, che raccoglie soldi per l’Abruzzo, procede anche nel rimpinguare il Fondo Famiglia-Lavoro, iniziativa lanciata dal cardinale durante la messa della notte di Natale. Le offerte raccolte finora hanno superato i quattro milioni di euro e sono stati millequattrocentosessanta i privati che hanno contribuito alle donazioni.
Continua anche la distribuzione dei fondi raccolti, che hanno raggiunto quasi centocinquanta famiglie in difficoltà. Il 28 aprile il Consiglio di gestione ha deliberato centoquarantaquattro finanziamenti per un totale di quasi quattrocentomila euro, in rate mensili tra i cinquecento e i mille euro per un periodo tra i due e i quattro mesi. In alcuni casi si è fatto ricorso anche alle una tantum.
La gran parte delle famiglie aiutate dal Fondo vive a Milano città (la quota è del 37 per cento), soprattutto nelle periferie di Barona, Gallaratese, Quarto Oggiaro, Forlanini, Cagnola, San Siro. Al secondo posto Monza e Brianza (con una quota del 24 per cento), dato che potrebbe sorprendere perché si tratta di aree ritenute ricche. C’è poi l’hinterland Nord, Sud e Lecco.
Gli aiuti sono stati destinati soprattutto alle famiglie, sposate e conviventi (il 77 per cento del totale), ma sono stati destinati anche ai cosiddetti single, nubili e celibi, separati e divorziati, vedovi. Il 78 per cento delle famiglie raggiunte dal Fondo è composto da un massimo di quattro persone, il restante 22 per cento da oltre quattro persone. I disoccupati sono il 68 per cento, i cassaintegrati il 10 per cento, ma non mancano neppure i precari e i contratti a termine (4 per cento).

A metà maggio arriveranno nuovi aiuti.

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