Il Tevere si abbassa, la città respira

Il livello del Tevere continua a scendere, nel pomeriggio 9 metri e 80 a Ripetta, e Bertolaso chiude in anticipo l’emergenza: «l’ondata di piena è alle spalle. Ha piovuto più in Toscana e in Campania, rispetto all’Umbria, e dunque si sono ingrossati altri fiumi e non il Tevere. L’esperienza dello scorso anno ci ha consentito di tenere tutto sotto controllo». Nella capitale, ma solo qui perché l’Aniene è esondato nei pressi di Subiaco, si conclude così una tre giorni convulsa con continui allarmi sulla probabile piena del fiume. Mentre altrove, in provincia, si comincia a chiedere la stato di calamità naturale. Ai castelli una tromba d’aria ha fatto temere il peggio. Danni ingenti anche a Latina e nel Viterbese dove tornano a salire i livelli dei fiumi. E per l’improvviso innalzamento del Fiora a Marina di Montalto è stata decisa l’evacuazione delle famiglie residenti.
Ma torniamo nelle capitale dove si è registrato qualche problemi soprattutto all’imbarco di Castel Sant’Angelo: nella mattinata alcuni tronchi, detriti e rami, trasportati dalla corrente del Tevere provenienti soprattutto dall’Umbria, avevano provocato problemi all’integrità delle stazioni di imbarco galleggianti e ai barconi. In particolare a Ponte Sant’Angelo una parte della stazione d’imbarco era stata distrutta da una massa di detriti incagliata nella piattaforma galleggiante. I vigili del fuoco, la protezione civile e le forze dell’ordine hanno lavorato per due ore con due gommoni e diversi sommozzatori.
All’idroscalo di Ostia, dove si trova la foce del Tevere, il mare ha respinto l’acqua provocando allagamenti nelle cantine di alcune abitazioni. A Tarquinia un uomo è stato salvato da un elicottero. Era rimasto isolato nel suo casolare sommerso dall’acqua per oltre un metro d’altezza, nelle campagne attorno a Tarquinia. A Rocca Priora, i tetti di sei case, di cui tre disabitate, sono stati scoperchiati. Tre famiglie sono state evacuate. A Grotta Ferrata, sempre ai Castelli, un albero è finito contro un cancello e questo ha permesso ad un automobilista che passava nelle vicinanze di salvarsi. Un albero è crollato infine sui fili dell'alta tensione a Frascati.
Disagi e danni anche a Latina e provincia. Dalle 3 di sabato mattina i vigili del fuoco hanno rimosso alberi caduti sulle strade in città e nei borghi limitrofi dopo il violento nubifragio che si è abbattuto soprattutto sul capoluogo pontino. Decine sono state le segnalazioni arrivate anche da abitazioni private a causa di alberi e rami caduti nei cortili e sulle auto in sosta.
Dura la situazione nel Viterbese. Che si sta progressivamente aggravando. Situazioni di disagio, allagamenti di strade e campi, si stanno verificando in varie località. A Orte, una grossa guercia si è schiantata al suolo tranciando i cavi dell’alimentazione elettrica e lasciando varie famiglie al buio. Guasti si sono verificati anche lungo la costa e nell’area est della Tuscia. Le strade provinciali Dogana e Tarquiniense sono a tratti allagate. A Marina di Moltalto, già allagata nei giorni scorsi dall’esondazione del fiume Fiora, sta tornando l’acqua nelle strade e rischia di invadere anche i locali a pianoterra. In questo caso, a provocare l’alluvione non è la tracimazione del fiume ma le forti mareggiate che gli impediscono di scaricare in mare. Secondo quanto comunicato alla prefettura di Viterbo, l’acqua marina rientra nella foce per circa 400 metri, facendo da «tappo» e causando l’innalzamento del livello del Fiora che, con il passare delle ore, potrebbe di nuovo esondare. In tutta l’area est della Tuscia resta in vigore l’allarme Tevere.
Infine la provincia pontina. Dove si conteranno domani, in una riunione straordinaria della giunta provinciale, i danni causati dal nubifragio che ha colpito il capoluogo e i borghi limitrofi e le zone di Cisterna, Sabaudia, San Felice e Terracina. «Se i dati ufficiali confermeranno la gravità dei danni subiti - spiega l’assessore provinciale ai lavori pubblici Salvatore De Monaco - avvieremo immediatamente l’iter burocratico per la richiesta dello stato di calamità naturale». Nel corso della notte e per tutta la mattinata sono stati decine gli interventi dei vigili del fuoco per rimuovere alberi e rami caduti lungo le strade e sulle auto in sosta. Alcuni pali dell’illuminazione sono caduti nella zona di San Felice e danni ingenti si sono registrati anche a Cisterna e alla periferia del capoluogo pontino, dove alcune strade sono rimaste bloccate per la caduta di alberi.


Intanto continua il lavoro dei 100 tecnici dell’Enel, intervenuti per ripristinare il normale funzionamento delle linee elettriche danneggiate da alberi e rami. Attualmente il numero di utenti senza elettricità è di circa 2.500 nella città di Latina e provincia e di circa 3.000 nella provincia di Roma.

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