Bangkok - Smentita la voce, diffusasi in mattinata, di un imminenete colpo di stato. Il governo thailandese aveva chiesto ai soldati
di restare nelle caserme mentre si intensificano le voci di un golpe militare.
L’appello è stato lanciato alla radio nazionale da un portavoce
dell’esecutivo. "Tutto il personale militare deve continuare a svolgere il suo lavoro come
sempre, non prendete alcuna iniziativa e non mettetevi in stato d’allerta, in
modo da mettere a tacere le voci di golpe", ha spiegato Nattawut Saikuar.
Il portavoce ha smentito che il governo intenda cacciare il capo
dell’esercito, Anupong Paochina, dopo il suo appello all’esecutivo perchè si
dimetta e convochi elezioni anticipate.
Chiusi tutti gli aeroporti L’aeroporto internazionale Suvarnabhumi
di Bangkok, bloccato dai manifestanti antigovernativi, resterà chiuso almeno
fino a sabato alle 18:00 locali (le 12 italiane). Lo indica l’autorità aeroportuale
thailandese. La capitale thailandese Bangkok dalla
scorsa notte è inaccessibile dall’aria da quando i manifestanti
antigovernativi, che da due giorni bloccano l’ aeroporto internazionale
Suvarnabhumi, hanno provocato la chiusura anche del secondo scalo della
città, quello di Don Muang, adibito al traffico aereo interno.
Già in serata i manifestanti del Pad (Alleanza popolare per la Democrazia)
avevano circondato i terminal del Don Muang, in uno dei quali, dismesso, il
governo del contestato premier Somchai Wongsawat aveva trasferito
provvisoriamente i suoi uffici per sfuggire alla pressione della piazza di
Bangkok.
Scopo dei manifestanti era di impedire la partenza di ministri verso Chiang
Mai, nel nord del Paese, dove si è per il momento già trasferito il premier.
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