«Il ticket? Ora va pagato. Lo togliamo fra un mese»

SANITÀ La tassa sulle visite. La Regione propone al governo la cancellazione del rincaro. Vertice il 31 agosto: «Si può introdurre l’accisa sulle sigarette»

«Il ticket? Ora va pagato. Lo togliamo fra un mese»

È stato attaccato da più fronti ed ora il presidente lombardo Roberto Formigoni vuole dire la sua sul ticket da 10 euro per esami e visite specialistiche. Risponde al collega veneto Luca Zaia, che intende fare ricorso alla Corte costituzionale. Risponde al Pd e al presidente del Consiglio lombardo Davide Boni, che avrebbe preferito congelare l’applicazione della tassa sanitaria. E ne ha per tutti.
«Innanzitutto mi auguro che Zaia - interviene piccato Formigoni - sia incappato in un lapsus quando ha detto che ambisce ad essere fuori legge». E poi il governatore precisa che non ha senso ricorrere alla Corte costituzionale per eliminare il ticket: già ci ha provato la Regione Lombardia nel 2007, con il ticket imposto dal governo Prodi. Ma non c’era stato nulla da fare e il balzello non era stato eliminato. «Quindi - ne deduce il presidente lombardo - mi dispiace deludere Zaia, ma la Corte costituzionale si pronuncerà allo stesso modo. E nel frattempo va rispettata la legge». Per questo, e cioè per non andare contro la legge, la Lombardia ha deciso di non sospendere il ticket ma di rimodularlo in base a criteri più equi.
Formigoni, nella sua battaglia anti ticket, non seguirà la via dei ricorsi ma quella della strategia politica. In attesa dell’incontro con il governo, fissato per il 31 agosto, ha già sentito al telefono il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto e il ministro alla Sanità Ferruccio Fazio: «Dopo aver parlato con loro mi sento ottimista e credo che alla fine dell’estate potremo trovare un accordo ed eliminare il ticket».
La via che intende seguire Formigoni è quella di aumentare l’accisa sulle sigarette per poter così permettere allo Stato di fare a meno dell’entrata del ticket. E anche i ministri leghisti, Umberto Bossi per primo, la pensano come lui. Per questo Formigoni isola «a un caso personale» le critiche mosse da Boni: «Gli consiglio di andare in vacanza e di studiare un po’». In sostanza, il governatore ribadisce che la Lombardia ha seguito la strada giusta e che non avrebbe potuto fare altrimenti: il ticket non poteva essere né congelato né cancellato come hanno fatto altre regioni «ed ora finalmente è stato capito che la strada lombarda era quella giusta».
La scelta fai-da-te delle altre regioni, secondo Formigoni, non ha fatto altro che screditare l’immagine dell’Italia agli occhi degli investitori: «Abbiamo dato l’immagine di una paese che fa leggi che non vengono rispettate.

Le Regioni si sono rifiutate di mettere in atto una voce imposta dalla manovra finanziaria». Ed ora bisognerà anche colmare il vuoto che si è creato nelle settimane in cui certe regioni non hanno fatto pagare i 10 euro in più.

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