Tifoso ucciso, a Roma fermi e perquisizioni fra gli ultras

Per due ultras dei tre fermati, contestata anche l'aggravante del terrorismo. Le indagini dopo gli scontri per la morte di Sandri

Tifoso ucciso, a Roma fermi e perquisizioni fra gli ultras

Roma - Tre ultras sono stati fermati dalla Digos della capitale su disposizione del pool anti-terrorismo di Roma, nell'ambito delle indagini sugli incidenti provocati a Roma il pomeriggio che fu ucciso Gabriele Sandri. Per due dei tre tifosi fermati sarebbe stata contestata l'aggravante del terrorismo, mentre al terzo fermato oltre ai reati di devastazione e resistenza a pubblico ufficiale, anche il reato di rapina in relazione agli incidenti scoppiati due settimane fa anche al Coni nella capitale. I tre sono stati fermati su disposizione del gip Enrico Imprudente dopo le indagini condotte dai pm Pietro Saviotti e Caterina Caputo, coordinate dal procuratore aggiunto Franco Ionta. Secondo quanto si è appreso, nella capitale sarebbero in corso anche diverse perquisizioni sempre nell'ambito degli ultrà di diverse squadre.

L'inchiesta della Procura della capitale era nata subito dopo gli incidenti scatenati dai tifosi della Roma e della Lazio, attorno allo stadio Olimpico, la domenica pomeriggio dopo l'uccisione di Sandri avvenuta nella piazzola dell'autostrada vicino ad Arezzo.

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