Tiglieto due giorni dopo è il paese dei veleni

Tiglieto due giorni dopo è il paese dei veleni

Due giorni dopo strisciano le voci. Quelle senza volto (forse), ma che fanno più male di un coltello avvelenato nelle ferite ancora aperte di una piccola comunità dove tutti sanno tutto di tutti. A Tiglieto fanno rumore quelle voci, e rimbombano anche se sono biascicate fra i denti, guardandosi le spalle dagli estranei. Perché della tragedia che ha colpito quel fazzoletto di Comune, che si è portata via tre fratelli in un botto, bisogna pur dare la colpa a qualcuno che viene da fuori. Magari è colpa del commercialista che ha sbagliato i conti. Sì, forse, non so. «Mi hanno riferito di quelle voci che circolano - dice Aldo Siri, frastornato dei giorni passati nel dolore di aver perso tre amici più che tre clienti -, io mi tutelerò, certo, mi riservo di querelare chiunque dica una cosa simile. Adesso bisogna ristabilire la verità, altrimenti ne va di mezzo anche la memoria di quelle care persone a cui ero affezionato come fossero miei parenti. Gente che conoscevo da anni, dai quali avevo imparato valori che nella mia vita ho trasmesso anche ai miei figli». Aldo Siri non ci sta a passare per quallo che ha sbagliato i conti. «Perché non è vero, perché ne va della mia reputazione, perché la verità è un’altra», dice con la voce ferma, perché qui la commozione non deve e non può entrare.
«Presenterò anche un’interpellanza in Comune a Tigliato dove sono consigliere di minoranza, per sapere come mai un piccolo Comune abbia deciso, senza nemmeno consultare il consiglio, e io non ho avuito notizia di ciò, di affidare a una società esterna pratiche delicate come l’Ici, perdendo di fatto tutta la possibilità di intervenire per chiarire le singole situazioni, come sarebbe stato molto più facile anche nel caso in questione».
Non è sola la tragedia dei fratelli Assandri. «So per certo, perché me l’hanno riferito altre persone che altri accertamenti fiscali sono scattati e altri hanno ricevuto cartelle esattoriali che non si aspettavano, dove c’erano da verificare i dati - aggiunge Siri -. Richiesta di accertamenti che hanno provocato disagio nelle famiglie, anche senza arrivare alla disperazione. Una società come Area Riscossioni ha dimostrato di applicare la normativa in maniera diversa da quanto avviene in un Comune grande come quello di Genova, dove credo che ci siano comunque parecchie persone che si occupano del settore e che dovrebbe essere di riferimento. Per esempio a Genova gli accertamenti relativi al 2001 sono scaduti entro il 31 dicembre del 2006, mentre per lo stesso periodo Area Riscossioni ha inviato una cartella nel novembre del 2007». Tuttavia non sarebbe stata la cifra a spaventare i fratelli Assandri, e in maniera particolare Giampiero, visto che problemi economici non ne avevano di certo. «Piuttosto si guardi dentro chi aveva dato la parola di intervenire presso la società di riscossioni e non l’ha fatto, perché di questo - dice Siri -, Giampiero era rimasto turbato.

Di chi gli aveva promesso: “state tranquilli che questa la risolviamo“. Il sindaco Pesce gliel’aveva promesso e loro fino a quando sono arrivate quelle cartelle si erano fidati di lui. Poi nemmeno io sono stato più capace di tranquillizzarli».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica