Mettiamo subito in chiaro due o tre cose. Primo: non si aggredisce per strada nessuno, nemmeno il peggior nemico. Secondo: Roberto Mancini è stato un giocatore sublime, che ha fatto la storia della Sampdoria e, ricordando i suoi tocchi di palla, non si può non volergli bene. Terzo: su queste pagine, la libertà di dire come la si pensa - anche e soprattutto se la si pensa diversamente dal sottoscritto - è totale. Che si parli di politica o di sport, senza soluzione di continuità. Si chiama libertà e si chiama il Giornale.
Detto questo - come abbiamo ampiamente sostenuto in queste settimane e ieri sera in particolare a Gradinata Sud di Primocanale -, a differenza di quanto dice qui a fianco il nostro amico Piero Sessarego, siamo convinti che Mancini le sue colpe le abbia tutte. E non perchè lInter è venuta a Genova a giocarsi onestamente la sua partita, anche se ai nerazzurri quei punti non servivano assolutamente a nulla, mentre per il Doria erano vitali per andare in Champions. Quello fa parte dello sport e, quindi, ci sta tutto.
Le colpe di Mancini sono altre.
In attesa delle risposte, come sempre, forza Sampdoria. E forza Genoa.
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