Toccante cronaca da Oscar nella Calcutta più degradata

Born into Brothels, realizzato dalla fotografa Zana Briski e dal montatore Ross Kauffman, ha vinto l’Oscar 2005 come miglior documentario. Se è vero che l’argomento meritava la giusta attenzione, è altrettanto vero che un prodotto di modestissime qualità cinematografiche non può pretendere nulla di più che la gratificazione degli autori. La Briski ha vissuto alcuni anni nei quartieri a luci rosse di Calcutta, accanto alle prostitute e ai loro figli, affascinata da quel mondo disperato. Con felice intuizione la regista ha trasformato i giovani più dotati in fotografi. La sua ostinazione ha dato frutti insperati, alcuni, pochi di quei ragazzi hanno avuto l’opportunità di emergere da un mondo assurdo, corrotto, povero, legato a schemi di vita di assoluta intollerabilità.

Purtroppo l’illusione creata in molti di quei giovanissimi talenti è piombata di nuovo nell’oscurità e l’opera della fotografa è stata vanificata da un male endemico: la povertà, che sprofonda intere popolazioni in un abisso di abiezione, che la quotidianità priva di ogni percezione del bene e del male. E quei poveri fanciulli, a migliaia, sono ancora lì.

BORN INTO BROTHELS (Usa, 2004) di Zana Briski, Ross Kauffman. 88 minuti

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