Todt: «Felipe e Kimi sono pari» Ma in Ferrari la pace sta per finire

nostro inviato a Istanbul

Fin qui abbiamo sempre parlato della rivalità fra Alonso ed Hamilton. Come se nella Ferrari del dopo Schumi la questione non esistesse. Pensiero comprensibile, visto che l’armata maranelliana arriva da oltre dieci anni di totale assenza del problema. Con il kaiser tedesco, una rivalità fra compagni sarebbe stato concetto blasfemo. Perché il crucco, abile in pista e fuori, ci metteva un nanosecondo a retrocedere il compagno al rango di gregario.
Fatto sta, ora Massa e Raikkonen sono pari in tutto: in classifica, 69 punti Felipe e 68 Kimi, e nelle vittorie (tre a testa). Vuoi perché non sono Barrichello ed Irvine; vuoi perché Massa è una scoperta di casa Todt, nel senso di monsieur Jean e nel senso del figlio Nicolas, suo manager; vuoi perché il presidente Luca di Montezemolo stima Massa e stravede per Raikkonen. Numeri, i loro, che parlano chiaro quanto ad equilibrio (anche in campionato, visto che tre successi a testa hanno ottenuto pure Hamilton a quota 84 punti e Alonso 79, ndr). Come parla chiaro Jean Todt: «Ci sono ancora cinque Gp e abbiamo due piloti molto bravi, piloti che dopo dodici Gp ne hanno vinti tre a testa, e un solo punto li separa. Per questo sarebbe inappropriato parlare di ruoli o scelte su di loro. Perché stanno facendo un lavoro straordinario, perché la maggior parte dei problemi che hanno incontrato è stata causata da errori che abbiamo commesso come squadra. Anche loro ne hanno fatti, ma del resto è normale. Siamo tutti esseri umani... E poi c’è una notevole armonia nella squadra, entrambi vogliono vincere, hanno le stesse possibilità, perché questo campionato è aperto».


Vero, come è vero che ottenendo negli ultimi cinque Gp altrettante doppiette, il primo dei due galletti rampanti che saprà centrare tre vittorie sarà campione del mondo. Tabelline alla mano, per Hamilton e Alonso non ci sarebbe nulla da fare. Ma forse, sono proprie le tabelline a far capire che la pace in casa Ferrari, checché ne dica Todt, ha i giorni contati.

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