Todt invece si sente antipatico «Ma è colpa mia»

Dicono che assomigli ad Alvaro Vitali, il Pierino del cinema italiano degli anni Settanta. Ma lui, nonostante l’accento da Ispettore Clouseau, non si sente per niente un comico. Anzi, si considera antipatico. Jean Todt, nuovo ad Ferrari, si confessa al quotidiano francese Le Figaro e ammette: «È vero, non sto simpatico a tutti e in parte è colpa mia, perché non faccio nulla per farmi voler bene». L’ex direttore generale della scuderia di Maranello, 60 anni, non nasconde il carattere tutt’altro che affabile: «Molte persone mediocri non mi apprezzano e questo mi fa piacere». Uscito di scena Michael Schumacher, un altro personaggio maniaco della professionalità e poco avvezzo alle manifestazioni di calore umano, Todt sembra volerne ricevere l’eredità ideale.

Forse per consonanza caratteriale, forse per relativa vicinanza geografica, il dirigente ferrarista sembra dunque avere più punti di contatto con il glaciale finlandese Kimi Raikkonen piuttosto che con il sorridente e variopinto brasiliano Felipe Massa. «Forse fa un po’ snob - ha rincarato la dose Todt -, ma perché dovrei sedurre gente che non mi interessa?».

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