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Todt jr: la gara di Sepang non modifica le gerarchie nella Rossa

nostro inviato a Sepang

Mentre suo padre, davanti a tutti, sta difendendo Massa, lui, il figlio, fa lo stesso in disparte. Nicolas Todt è il manager e amico del brasiliano. Racconta a caldo la sua giornata no.
«Penso che Felipe sia già molto abituato a stare in posizioni psicologicamente difficili. Gli capitò soprattutto lo scorso anno, proprio a inizio stagione; ma alla fine è sempre riuscito a venirne fuori. È uno dei suoi punti di forza: sa reagire molto bene dopo le delusioni».
Che cosa gli ha detto?
«Gli ho detto che quanto accaduto è un peccato, perché potevamo fare molto meglio. Comunque, alla fine, contano anche i punti. Certo, ne abbiamo solo sette, tanti quanti Fisichella... e non penso proprio che le due auto siano allo stesso livello. Ma non per questo dobbiamo andare in crisi: mancano ancora quindici gare. Però è positivo che ci sia subito un altro Gp: così avremo poco tempo per pensare».
Tutto è ancora aperto. Lo intende sia in chiave mondiale sia nelle gerarchie dentro la Ferrari?
«Sì, infatti. Perché le prestazioni di Felipe e Kimi sono sempre state molto simili, sia guardando le qualifiche che il passo di gara. Non c’è stato davvero un pilota più veloce dell’altro».
Non trova che la McLaren faccia come la Ferrari degli anni passati: Hamilton ottimo scudiero e Alonso nuovo Schumacher? Da voi, invece, massima libertà.
«È normale perché Fernando ha vinto due titoli mondiali, l’altro è alla seconda gara... ed è bravissimo, ma sta imparando.

Qui, invece, abbiamo due piloti entrambi esperti».

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