Tokyo 2020: l'Italia rischia l'esclusione per la riforma dello sport

Il Coni perde la propria autonomia nella riorganizzazione dello sport e l'Italia rischia di partecipare ai Giochi senza tricolore

Tokyo 2020: l'Italia rischia l'esclusione per la riforma dello sport

“Serie preoccupazioni”, sono quelle espresse dal Comitato Olimpico Internazionale (Cio) di Losanna nella lettera inviata al Coni. Il motivo è da ricercare nelle principali disposizioni contenute nella Riforma dello Sport, approvata martedì dal Senato con 154 voti a favore, 54 contrari e 52 astenuti. La nuova legge, in sostanza, ridisegna le attività in ambito sportivo, limita il raggio d’azione del Coni e delega al governo la gestione di alcune importanti attività. Sono addirittura sei i punti della riforma che cozzerebbero con i principi fondamentali della Carta olimpica: nella peggiore delle ipotesi si arriverebbe all’esclusione della delegazione italiana dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 e all’annullamento delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Per ora si tratta solo di ipotesi remote. Nell’immediato il Cio ha pensato alla sospensione e al ritiro temporaneo del riconoscimento del Coni.

"Il Coni non dovrebbe essere riorganizzato mediante decisioni unilaterali da parte del governo. La sua governance interna e le sue attività devono essere stabilite e decise nell’ambito del proprio statuto, e la legge non dovrebbe avere per obiettivo un micromanaging della sua organizzazione interna e delle sue attività. Le entità che compongono il Coni dovrebbero rimanere vincolate agli statuti del comitato, della Carta Olimpica e agli statuti delle organizzazioni sportive internazionali alle quali sono affiliate. Dovrebbero inoltre rendere conto completamente al Coni per ogni specifica assistenza finanziaria e tecnica che possono ricevere", ha scritto il Cio in merito alla riorganizzazione.

Il sottosegretario con delelga allo sport Giancarlo Giorgetti ha sminuito la questione sollevata dal Cio: "Ora c’è la seconda parte del lavoro da fare con il Parlamento per i decreti legislativi e attuativi.

Un lavoro che sarà svolto con equilibrio, misura e realismo per lo sviluppo e il bene del sistema sportivo. In questa sede saranno chiariti anche i dubbi che nascono da un fraintendimento, come dimostra la lettera del funzionario del Cio".

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