Politica

Le tolgono i figli, ruba e uccide quelli dell’amica

Ha detto che il feto era suo, ma poi si è tradita

Mariuccia Chiantaretto

da Washington

Una donna di 33 anni sventrata per rubarle il feto di sette mesi, tre bambini scomparsi ed una giovane ventiseienne detenuta dalla polizia, sono gli elementi di una vicenda che sembra la trama di un film dell'orrore. L'incredibile groviglio che la polizia di East St Louis in Illinois sta cercando di dipanare, ieri aveva come protagoniste le due mamme delle giovani donne, amiche da lunga data e ovviamente sconvolte dall'angoscia di non essere in grado di capire il motivo della tragedia né di ritrovare i tre bambini.
Jimella Tunstall la donna sventrata con le forbici e Tiffany Hall la giovane arrestata, sono cresciute insieme. Le due avevano in comune le condizioni difficili di molte famiglie americane di colore: i fratelli non hanno mai lo stesso cognome, il capo famiglia che cambia spesso e di conseguenza il padre assente perché divorziato o in carcere.
Come tante altre ragazze con cui erano andate a scuola Jimella e Tiffany sono diventate mamme prima ancora d'aver dato gli esami. Ambedue avevano tre bambini. Si frequentavano e si volevano bene. La polizia rifiuta per il momento di rivelare la scintilla che ha scatenato un così orrendo reato. Il fatto che gli assistenti sociali avevano portato via a Tiffany i tre figli può aver avuto un ruolo determinante nel farla impazzire. Il bambino di sette anni di Tiffany è stato ricoverato permanentemente perché disabile. Gli altri due, di 4 e 5 anni, erano stati tolti alla madre che non era in grado di accudirli. Il tribunale dei minori aveva preso questa decisione dopo che la donna aveva lasciato i bambini soli per un'intera giornata ed il più piccino era rimasto grevemente ferito in seguito ad una caduta.
Il giallo che sta sconvolgendo East St Louis è iniziato con la scoperta del cadavere di Jimella Tunstall in una pozza di sangue e la scomparsa dei suoi tre bambini di 1, 2 e sette anni. All'indomani della macabra scoperta la polizia ha ricevuto una telefonata d'emergenza da Tiffany Hall. La giovane era in un parco e chiedeva aiuto. Ha detto agli agenti d'essere stata colta all'improvviso dalle doglie del parto e di aver dato alla luce un bambino che non respirava. Portata in ospedale Tiffany ha rifiutato d'essere visitata dai medici dando spiegazioni assolutamente contraddittorie sulla gravidanza e su come sarebbe riuscita a mettere al mondo il bambino senza alcun aiuto.
Nonostante tutta le storia non stesse in piedi, dopo aver avvertito la polizia che a loro parere il neonato era vissuto ben più di qualche minuto come sosteneva Tiffany, i medici l'hanno dimessa. Venerdì, nel corso del funerale del neonato, Tiffany, sopraffatta da emozione e rimorso, ha confessato al fidanzato di turno di non aver mai dato alla luce il bambino ma d'averlo «tagliato via da un'altra donna». Il giovanotto, che aveva letto sui giornali del giorno precedente la storia sul macabro ritrovamento del cadavere di Jimella ha avvertito immediatamente la polizia.
«La nostra priorità - ha spiegato sabato mattina il capo della polizia Craig Koehler - è di trovare i tre bambini vivi». Il procuratore Robert Haida, sollecitato dai media si è limitato a rispondere di non aver ancora deciso l'incriminazione e di non voler azzardare troppo in fretta una ricostruzione dei fatti.
Beverly Cruise, la mamma di Tiffany e Sandra Myers, la mamma di Jimella non riescono a farsene una ragione.

Le due donne, che negli ultimi venti anni hanno trascorso insieme tanti fine settimana e organizzato tante grigliate con i figli, sono distrutte.

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