da Roma
Preoccupato e sorpreso per limbarbarimento del clima allinterno dellUnione. Mauro Fabris, capogruppo dellUdeur a Montecitorio, rivendica il diritto suo e di chiunque si professi cattolico a seguire liberamente quanto detta la propria coscienza, senza per questo essere tacciati di sottomissione al Vaticano. Il leader del Campanile, il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, è finito da settimane nel mirino della sinistra radicale, dei laici e delle associazioni omosessuali per la sua ferma opposizione al riconoscimento delle convivenze anche omosessuali.
Onorevole Fabris ancora una volta le parole di Benedetto XVI sulle leggi «contro natura», un chiaro riferimento al testo sulle coppie di fatto, scuotono lalleanza di centrosinistra. Molti dentro lUnione parlano di inaccettabile ingerenza.
«Sono davvero sorpreso dai toni beceri. Non sono un prete ma comincio ad avere gravi problemi di convivenza con degli alleati che rivendicano continuamente principi di libertà e tolleranza che poi non applicano quando si rivolgono agli altri. Ogni volta che il Santo Padre parla viene accusato di ingerenza in politica. Questa è intolleranza: è venuto a mancare il principio di rispetto reciproco».
Allinterno dellUnione ci sono posizioni contrapposte.
«Non mi preoccupa la divergenza di opinioni e neppure la mancanza di solidarietà a Mastella dopo che è stato insultato da Santoro e dalla piazza. Prodi non si è fatto sentire? Pazienza. Mi preoccupa e molto però limbarbarimento del clima nellalleanza. Finché si litiga sullAfghanistan e la Finanziaria è un conto. Ma se vado a toccare lidentità personale e la religione, mediare diventa davvero impossibile. Sappiamo benissimo che cosè lautonoma responsabilità dei laici impegnati in politica. Nessuno di noi si sente obbligato a seguire i dettami della Chiesa. Vogliamo invece sentirci liberi di applicare le parole del Papa alla nostra esperienza politica senza essere accusati di sottomissione alle gerarchie cattoliche».
I vostri alleati vi rimproverano di dimenticare il principio di laicità dello Stato.
«No, qui è una questione di rispetto. Insomma non è che tutti i giorni io vado dicendo a quelli di Rifondazione che i comunisti hanno massacrato milioni di persone, che è vero, e che il comunismo rappresenta un incidente della storia».
Il Papa si rivolge alle coscienze dei cattolici: ai laici non basterebbe ignorarlo?
«Il punto è che sono in difficoltà a rispondere nel merito quando si parla di diritto naturale e di coppia omosessuale. La presa delle parole del Papa è forte. Non voglio sminuire le loro tesi e neppure sottovalutarli ma non posso che rilevare la debolezza delle loro argomentazioni. Qui in Italia la Santa Sede è molto ascoltata e gli italiani su certi temi si sono sempre distinti per le loro convinzioni profonde dal resto dEuropa. Non mi possono accusare di ossequio alla Chiesa. Io esprimo un sentire comune del popolo italiano».
E per difendere questo sentire comune siete finiti nel mirino del resto dellUnione.
«Siamo diventati il bersaglio preferito di questo rigurgito anticlericale perché soltanto noi dentro lUnione teniamo testa al resto della coalizione sulle questioni etiche. Per ora i teodem sono una categoria dello spirito. Poi voglio vederli alla prova dei fatti».
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