«Ho sei mesi per meritare la maglia della Roma». Si è presentato così Luca Toni nella sua prima conferenza da attaccante giallorosso. Nel giorno del via ai saldi che hanno paralizzato molte zone di Roma, anche il Flaminio era stracolmo (12mila i tifosi presenti, tra cui molti bambini) per il debutto della punta nellamichevole con la Cisco, la terza squadra della Capitale allenata da Incocciati e ai vertici della Lega Pro, seconda divisione.
Biglietti a prezzi popolari (lincasso andrà in beneficenza) e problemi organizzativi - la gestione degli addetti della Cisco ha lasciato a desiderare -: ressa prima dellinizio della partita per lacquisto dei tagliandi, troppo pochi gli sportelli aperti e inadeguata la posizione dei botteghini che ha costretto i tifosi ad accalcarsi con rischi per lincolumità delle persone. Tanti i sostenitori costretti ad entrare allo stadio a partita iniziata e spavento per qualche bambino rimasto nella calca. Allinterno dello stadio, non è mancata la contestazione di uno sparuto gruppo di tifosi, subito fischiato dal resto dello stadio, che ha preso di mira con cori e striscioni il presidente Rosella Sensi e il ds giallorosso Pradè (da ieri a Dubai per lInternational sports conference, una finestra sul mercato mondiale).
Confortanti i primi sessanta minuti giocati da Toni, al quale é mancato solo il gol. E se la punta emiliana ha regalato un assist a Menez per la prima delle tre marcature della Roma, il protagonista è stato un altro attaccante, quel Julio Baptista autore di una doppietta e dato per partente a gennaio. Nel Toni-day è mancato solo Francesco Totti: il capitano, reduce da un Capodanno fortunato a Montecarlo - alla roulette ha realizzato len plein puntando, ovviamente, sul numero 10 -, è ancora a riposo dopo linfortunio nellultima giornata del 2009 con il Parma e rischia di saltare la partita di Cagliari del 6 gennaio («sono venti giorni che non si allena, prima facciamolo allenare»), ha precisato Ranieri. Soddisfatto del test e della prestazione di Toni, in rampa di lancio per una maglia da titolare. «Non ha ancora il ritmo di gioco, ma lho visto reattivo. Si è mosso bene, abbiamo cercato di dargli la palla come piace a lui. È arrivato da un giorno e mezzo e ha fatto tre allenamenti, quindi mi sembra positivo. Una Roma con Toni sarà tatticamente diversa».
Rosella Sensi lo ha definito «uno tra i più importanti, se non il più importante arrivo della mia gestione. Dopo i rinnovi di Pizarro, Perrotta e Totti, Toni si inserisce in un progetto preciso di cui fanno parte anche i giovani. È un gran giocatore che si aggiunge a un gruppo già di alto livello».
Toni, campione del mondo del 2006 con Totti, De Rossi e Perrotta che lhanno fortemente voluto in giallorosso (con il capitano si è sentito spesso nellultimo mese), ha spiegato la sua scelta: «Mi hanno cercato in tanti, anche lInter, ma quando mi hanno detto Roma istintivamente ho detto sì. E mi fa piacere che a Milano temano di più la squadra giallorossa dopo il mio arrivo. La Roma è la squadra che ho sempre voluto, da quando sono cominciati i problemi a Monaco. Ora il mio compito è dimostrare, in questi sei mesi, di meritare questa maglia». Toni guadagnerà 3,1 milioni lordi per sei mesi più i premi e il suo obiettivo è anche quello di riconquistare la nazionale in vista del Sudafrica. «Alla maglia azzurra non penso perchè è solo uneventuale conseguenza di quello che farò qui alla Roma. Penso solo a segnare tanti gol. Sono molto carico, so che non sarà una prova facile ma ho sei mesi per dare il massimo.
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