Toni polemico: «Mi massacrate da quando gioco all’estero»

nostro inviato a Udine

Sei punti in due partite. Il secondo ciclo azzurro di Lippi inizia esattamente come quello precedente. E l’Italia ha già messo alle spalle tutte le avversarie. Per il gioco e lo spettacolo ci sarà tempo. «Qualche miglioramento rispetto a Cipro c’è stato - dice il ct al termine della partita con la Georgia - va bene così. Viaggiamo a fari spenti, ma abbiamo già fatto sei punti. È bello vincere soffrendo, non si può che essere soddisfatti, visto che in questi dieci giorni ci è capitato di tutto, abbiamo perso giocatori in maniera incredibile. Ora andiamo a casa, quando ci rivedremo fra un mese, tutti i calciatori avranno più partite nelle gambe e staranno meglio». Immediata la dedica per questo secondo successo consecutivo. «A Gattuso, che vuole sempre esserci, Gamberini e Grosso che sono stati così sfortunati».
Due brutte facce: quella di Del Piero che se n’è andato con volto scuro, senza parlare con nessuno. E quella di Toni che non sopporta più le critiche e spiega il problema. «Da quando gioco all’estero ricevo troppi fischi. Se l’Italia perde è colpa di Toni, se vinciamo Toni gioca male. Se usciamo dall’europeo è colpa di Toni. Ho l’impressione che si stia esagerando».
Prima doppietta in azzurro per Daniele De Rossi, l’eroe della serata. «Per la verità è quasi la prima della mia carriera, non mi capita spesso. Dedico i due gol a mio suocero che non c’è più (è scomparso in circostanze tragiche ad agosto, ndr). Non sono stati giorni facili. Sulla vicenda c’è stato un tale cannibalismo che ho rivalutato i giornalisti sportivi».
Anche ieri sera l’Italia non è stata brillantissima. «È vero, facciamo fatica per il caldo e la condizione fisica non eccellente - dice ancora il centrocampista della Roma -. Si parla di squadre materasso, ma ormai tutte sono equipaggiate.

L’abbiamo visto a Cipro dove abbiamo vinto, bisogna ammetterlo, in maniera immeritata; si è visto con la Georgia, abbiamo sofferto un po’. Certo, arrivare a queste sfide con qualche partita in più sulle gambe, sarebbe meglio. Ma ciò vorrebbe dire sacrificare un po’ di vacanze e in una stagione faticosa non è facile rinunciarci». \

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