RomaGianni Chiodi, ora che la sua lista è stata riammessa, ci spieghi: ma è vero che era stata presentata in ritardo e che le firme non erano regolari?
«Ma no. Nessun ritardo è mai stato contestato. Anche i rilievi di cui eravamo a conoscenza erano soltanto formali. Non avevamo dubbi sul fatto che le cose si sarebbero risolte positivamente nonostante linutile polverone sollevato da Antonio Di Pietro. Non temiamo alcun ricorso. E Berlusconi ha promesso che sarà al mio fianco in tutte le provincie».
Manca poco meno di un mese al voto. Viste le premesse, vi aspettate altri colpi bassi dallItalia dei Valori?
«Oramai è evidente che il vero candidato è proprio Di Pietro e purtroppo ci aspettiamo di tutto da lui. Il suo qualunquismo distruttivo, il suo costante tentativo di delegittimare lavversario è un modo di far politica che non serve allAbruzzo e gli abruzzesi se ne rendono conto».
Quindi lei pensa che questi colpi bassi possano trasformarsi in un boomerang per lIdv?
«Beh, quando un personaggio dice tante castronerie non è che poi può essere giustificato per sempre. Lanciare di continuo false accuse alla fine nuoce a chi tenta di farle passare per verità. Le falsità verranno alla luce come tali».
Immaginiamo che sia già il giorno dopo le elezioni. Quale sarebbe il primo passo?
«I passi da fare sono molti e impegnativi, soprattutto dopo la gestione scellerata da parte della sinistra. Ma noi li faremo tutti, uno per volta. Si comincia dalla sanità».
Il punto più dolente.
«Dobbiamo intervenire, rivedere il modello, ridurre i costi. Il paradosso è che lAbruzzo spende l80 per cento del bilancio regionale per la sanità e non ha neppure un servizio eccellente. Un sistema costosissimo e di bassa qualità è un paradosso che va subito sanato».
Dopo quanto è accaduto, larresto di Ottaviano Del Turco, sarà necessario anche recuperare un rapporto di fiducia con i cittadini.
«Certo la vicenda Del Turco pesa. I cittadini si rendono conto di usufruire di un servizio sanitario non adeguato e in questo senso si sentono penalizzati. Ma ancora più grave è il fatto che tutte le risorse vengono inghiottite da quel settore e non resta nulla da investire in cultura o per lo sviluppo economico. Noi invece intendiamo rilanciare leconomia della regione».
Come?
«Non ci saranno nuove tasse. Sempre grazie alle scelte scellerate della sinistra lAbruzzo vanta lIrap più alta dItalia. Un primato al quale rinunceremmo volentieri. Vogliamo eliminare le sacche di inefficienza e clientelismo, accorperemo gli enti che possono essere snelliti.
Investimenti?
«Raddoppiare la linea ferroviaria Roma-Pescara, assurdo che ci vogliano ancora 4 ore. Poi vogliamo valorizzare laeroporto di Pescara e il porto di Ortona».
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