Tonno in scatola al botulino. Allarme anche in Europa

In Spagna, quattro persone sono state vittime di una intossicazione alimentare causata dal consumo di tonno in scatola contaminato da una tossina botulinica

Tonno in scatola al botulino. Allarme anche in Europa

Botulino nel tonno in scatola. È questo il nuovo allarme alimentare lanciato dalla Spagna e che, nel giro di poche ore, sta generando il panico nel resto d'Europa. A darne comunicazione ufficiale è stato il RASFF (Food and Feed Safety Allert) mediante una nota aggiornata in data 28 agosto 2019 in cui si fa riferimento ad una partita di tonno in scatola con olio di semi di girasole messa in commercio da una società galiziana. Lo stock incriminato, contante circa 3.500 confezioni da 900 grammi, sarebbe il RO 900, del marchio Dia, con lotto 19/154 023 02587 fabbricato in Frinsa del Noroeste SA in data di consumo preferenziale 31/12/2022.

L'allerta è stata diffusa dall'Agenzia spagnola per la sicurezza e la nutrizione alimentare (Aesan) a seguito di una intossicazione alimentare registrata nella comunità autonoma di Castiglia e León che ha colpito quattro persone. A quanto pare, si tratterebbe dei membri di una stessa famiglia, residenti tra Salamanca e Zamora, che avrebbero consumato un' insalata contenente il tonno marchiato Dia. Da specifici esami di laboratorio è emerso che gli intossicati avessero mangiato un ingrediente contaminato dalla tossina botulinica.

La tossina botulinica è una sostanza prodotta da un batterio chiamato Clostridium botulinum. L'ingestione di alimenti contaminati da questa particolare proteina neurotossica produce botulismo, ovvero, una malattia caratterizzata dallo sviluppo di disturbi vegetativi quali, secchezza delle fauci, nausea, vomito e progressiva paralisi muscolare.

Stando a quanto riporta l'agenzia Europa Press, Frinsa del Noroeste, la società che fornisce tonni a Dia, sostiene che è "impossibile" che le scatolette di tonno siano state contaminate dalla tossina botulinica in quanto il prodotto lavorato in origine sarebbe sottoposto ad una lunga serie di controlli qualità previa vendita. Dunque, la colpa sarebbe ascrivibile al consumatore che avrebbe manipolato l'alimento.

Tuttavia, così come riferisce il quotidiano El Mundo, le analisi condotte dal National Food Centre, in accordo con il Ministero della Salute, confermano che la causa di epidemia da botulismo sia da ricondurre al tonno.

Diversa è stata la posizione della società produttrice Dia che, subito dopo i fatti, ha ritirato il lotto sospetto dal mercato. In un video pubblicato dalla compagnia, María López de Montenegro, direttrice di Dia Quality, assicura che la sua prima preoccupazione "sono state le persone". E che, prima del primo sospetto non confermato, hanno rimosso "il lotto interessato". Assicura inoltre che abbiano eseguito analisi in un laboratorio eterno accreditato e che tutte le altre lattine di Frinsa "siano state negative".

Al momento, l'allarme è circoscritto alle

comunità autonome di Asturie , Castilla y León , Cataluña , Aragón , La Rioja , Murcia , Navarra , Castilla-La Mancha e Valencia. Tuttavia, l'allerta è scattata in tutta Europa dal momento che Dia esporta anche all'estero.

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