Politica

Topo di biblioteca ruba le pagine di sudoku

Ha colpito ogni giorno per tre mesi. Un cartello lo avvisa: «Ora basta»

Anna Savini

da Lecco

Un cadavere in biblioteca questa volta non c’è. Ma Agatha Christie ci avrebbe comunque ricamato sopra uno dei suoi gialli perché quel che è successo quest’estate nella biblioteca di Lecco è più avvincente di «10 piccoli indiani».
Un delitto al giorno, e sempre uguale la tipologia delle vittime. Carta stampata, quotidiani. Il lui (o la lei) che ha scombussolato l’estate del direttore sente i pollici che prudono quando si trova per le mani quotidiani e non resiste più quando ha davanti la pagina del sudoku.
Arrivato a quella pagina lì, il ladro avrà anche il cuore che batte a mille, ma per fare quel che ha fatto deve mantenere i nervi saldi. In un sala dove ogni giorno sfilano 3-400 persone bisogna essere un mago dei giochi di prestigio perché nessuno fotografi l’istantanea del delitto. Eppure è andata proprio così.
Ogni giorno il killer della pagina del sudoku è entrato nella biblioteca di via Mascari, ha scelto ogni volta un quotidiano diverso, ha sfilato la pagina del suo rompicapo preferito portandosi via anche la pagina gemella, e poi se ne è andato. Tre mesi di pagine rubate. Quasi cento sudoku fatti gratis e cento euro risparmiati.
Riordina i giornali oggi, riordina i giornali domani, il collaboratore del direttore ha capito che ogni mattina il delitto era annunciato. E infatti ogni sera c’era sì un cadavere in biblioteca, ma il cadavere di un quotidiano senza due pagine finite in chissà quale casa per riempire di lettere gli scacchi del sudoku.
Il direttore della biblioteca si chiama Luigi Rosci, i baffetti ce li ha anche, ma non è capace di indagare come Hercule Poirot. «Non sono bravo come commissario – dice divertito – e non mi sono mai sognato di mettere qualcuno di guardia alla sala. Solo che una raccolta con le pagine mancanti non è una raccolta. Perché va bene che il sudoku è nelle ultime pagine dei quotidiani, ma il ladro si porta via anche la pagina gemella che è una di quelle con le notizie più importanti».
Siccome in biblioteca vanno fieri delle loro raccolte, ogni giorno ricompravano il quotidiano saccheggiato. Avanti così per tre mesi, fino a quando direttore e collaboratore hanno deciso che il boia andava fermato. Anche se nessuno aveva la più pallida idea di chi fosse. O forse proprio per quello.
«Con tutta la gente che va e viene è impossibile capire chi possa essere il colpevole – dice il direttore ridendo sotto i baffetti -. L’unica cosa che ho notato, quest’estate in spiaggia, è che sono le donne quelle che giocano di più e sono anche più brave. Forse è una donna. E, ora che ci penso, una donna che non ha fatto ferie visto che le pagine le ha rubate per tutta l’estate».


Una donna. Forse un’adorabile vecchietta come Miss Marple?

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