Alessia Marani
A Tor de Cenci esplode la guerra dei rom. Bosniaci contro macedoni: dagli insulti ai pugni e ai calci, poi alle coltellate fino allesplosione di alcuni colpi di pistola. Nel campo nomadi, ennesima favela di povertà e disperazione della periferia capitolina, ieri allalba è scoppiato il finimondo. Causa gli eterni attriti di etnia e religione fra gruppi costretti a una convivenza impossibile. «Alla fine - denuncia il capogruppo di Forza Italia nel Municipio XII Pasquale Calzetta - il gruppo di circa cinquanta macedoni con donne e bambini al seguito, residenti regolarmente nellaccampamento, sono dovuti fuggire per paura di essere uccisi. Tutto il gruppo si è presentato in municipio per chiedere una soluzione al problema, gli uffici dellamministrazione comunale si sono attivati insieme alle forze dellordine territoriali. Ma questi gravi fatti ripropongono problemi a cui lamministrazione comunale non è capace di trovare soluzione. In più di 15 anni di centrosinistra a Roma - continua Calzetta - il Comune ha speso e continua ad impegnare notevoli risorse economiche per lintegrazione dei nomadi. È evidente però che mancano i risultati, tanto che cè da chiedersi se non sia il sistema sbagliato». Nel Municipio XII solo il 30 per cento dei bambini rom, ad esempio, viene scolarizzato secondo i progetti del Campidoglio, e di questi una piccola parte finisce lanno scolastico. Una bomba a orologeria quella dei campi nomadi capitolini pronta a esplodere in tutta la sua drammaticità. Non è un caso che proprio martedì sera gli uomini del nucleo operativo della compagnia Casilina dei carabinieri abbiano fatto irruzione in unaltra enclave «balcanica», al Casilino 900, scovando e sequestrando una calibro 7,65 pronta alluso. Secondo i bene informati sarebbe servita proprio a regolare dei conti in sospeso tra capiclan di gruppi differenti.
A proposito degli scontri di Tor de Cenci, la vicepresidente del Consiglio del XII, Sveva Belviso, ha dichiarato: «Gli scontri e loccupazione della sede istituzionale non sono altro che il prodotto dellattuale stato di abbandono in cui versa il campo, considerato dalle amministrazioni capitoline un fiore allocchiello». E aggiunge: «Siamo seriamente preoccupati dallassenza degli uffici competenti e dalla mancanza di controlli del Comune, tantè che nel campo a oggi risultano essere presenti 400 nomadi, rispetto ai 200 previsti dalla capienza stabilita per il campo stesso. Chiederemo un consiglio straordinario affinché anche i cittadini siano informati sul futuro dei campi nomadi del XII Municipio».
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