Erede delle glorie e della tradizione della Cavalleria sabauda, il reggimento Lancieri di Montebello festeggia oggi il suo centocinquantesimo compleanno, da quando, nel lontano 1859, venne costituito a Voghera per essere impiegato nella seconda battaglia di Montebello, preludio allUnificazione dItalia. Da allora ha preso parte alle principali campagne militari con altissimo spirito di sacrificio. «Basti pensare - spiega il colonnello Gianfranco Fedele, comandante del Reggimento - che nei furiosi combattimenti di Porta San Paolo, nei giorni immediatamente successivi all8 settembre 1943, ben il 60 per cento dei nostri effettivi caddero eroicamente per opporsi allavanzata dei Kampfgruppen tedeschi. In una situazione di generale sbando, i Lancieri vollero mantenere fede al loro motto Impetu hostem perterreo («Con lardore della carica atterrisco il nemico»), fino allestremo sacrificio». Per questo il Reggimento è così legato alla Capitale, tanto che quei fatti darme oggi verranno ricordati nelle cerimonie militari presso lippodromo militare di Tor di Quinto, alla presenza dei rappresentanti del sindaco.
Con la fine della seconda guerra mondiale, dopo le ultime, gloriose cariche di Isbuscenskij e Poloy, tutta lArma di Cavalleria abbandona selle e finimenti per i più moderni mezzi corazzati, tuttavia il Montebello rimane lultimo reggimento montato a cavallo, per ricoprire incarichi di alta rappresentanza e di pattugliamento del territorio. Recentissima è stata, infatti, la partecipazione dei Lancieri alloperazione «Strade sicure», che ha conseguito ottimi risultati. Attivi non solamente in Patria, i Lancieri hanno partecipato a quasi tutte le missioni allestero degli ultimi anni. In Somalia, durante la missione «Ibis» hanno perduto il sottotenente Andrea Millevoi, medaglia dOro al Valor Militare. Sono stati presenti anche in Iraq, durante loperazione Antica Babilonia, e solo da pochi mesi sono rientrati dal Kosovo. Da non dimenticare, accanto alle glorie militari, quelle sportive: lippodromo di Tor di Quinto rappresenta, per lequitazione mondiale, una vera «cattedrale». Fu qui che, alla fine dellOttocento, il capitano Federico Caprilli elaborò la nuova dottrina fondata sullequitazione naturale, poi ripresa in tutto il mondo: «Cavallo calmo, in avanti, diritto e leggero nella mano».
Il Carosello di Lance chiuderà, stasera, le cerimonie. Lo squadrone a cavallo, equipaggiato con i tradizionali colbacchi, le spalline dargento e le lunghe lance di frassino, accompagnato dalla fanfara a cavallo, eseguirà evoluzioni dalla coreografia raffinatissima.
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