Torna la Corrida. Scotti: «Divertiamo come Zelig»

Stasera su Canale 5 riecco i «dilettanti allo sbaraglio» che sfidano il debutto del Trio

da Roma

Inamovibile. I tempi passano, le mode cambiano, le tv mutano. Lei no: lei è l’unica a restare sempre uguale a se stessa: «La Corrida è nata 40 anni fa. L’ha inventata Corrado alla radio; poi l’ha trasferita in tv; e oggi al posto di Corrado ci sono io. Ma La Corrida non è mai cambiata». Caratteristica che per qualsiasi altro programma significherebbe disastro. «Ma che per noi, al contrario, vuol dire garanzia e sicurezza. La gente sa cosa vedrà. E proprio per questo vuol vederne sempre di più».
Sempre più Corrida, dunque: da stasera nuovamente su Canale 5. E ancora una volta sarà una sfida a confermarne la forza: quella con l’atteso ritorno del Trio su Raiuno. «Io non mi chiedo più qual è il nostro programma concorrente - scuote la testa Gerry Scotti -, semmai sono gli altri a dover sapere che il loro concorrente siamo noi». Forse, dal momento che il Trio vuole rivolgersi ai giovani, mentre il pubblico della Corrida è più anziano, lo scontro non è diretto. «E chi l’ha detto che i nostri fan sono anziani? I ragazzi ci guardano ogni sabato, prima di uscire per andare in discoteca. E si divertono con noi come farebbero con Zelig». Del resto, Gerry lo ripete sempre: la sua soddisfazione più grande fu «quando coi nostri dilettanti facemmo il 26% di share, contro Fiorello che, con Dustin Hoffman, fece il 31». E oggi, dopo sette stagioni in cui scende nella proverbiale arena dei «dilettanti allo sbaraglio», l’erede di Corrado è più soddisfatto che mai. «Il segreto di questo programma, apparentemente eterno, è la sua genuinità. Noi non forziamo mai la mano, né coi dilettanti né con le loro esibizioni. Non facciamo come nei molti programmi che ci hanno copiato, o come certi “talent show” che sono in realtà dei reality: noi rispettiamo i concorrenti per quello che sono, non li “adulteriamo”. La Corrida è come il pane, o l’arrosto: un cibo semplice, ma buono, che resta tale se non viene cambiato». Per questo Marina Donato, compagna di Corrado e depositaria della «ricetta» della Corrida («che tiene segreta come fosse la formula della Coca Cola»), effettua ogni tanto qualche aggiustamento, ma nel complesso si mantiene fedelissima all’originale. «Il meccanismo è sempre quello - spiega -. Comporre un cast che fotografi il più fedelmente possibile la situazione italiana. Il concorrente del sud, quello del nord; quello giovane e quello d’età; negli ultimi tempi sempre più spesso anche gli stranieri: romeni e filippini, soprattutto». Obiettivo d’ascolto? «Speriamo di superare il risultato peggiore ottenuto l’anno scorso». Che fu altissimo: il 26%. Così Gerry prevede di continuare La Corrida «per almeno altre due stagioni. Insieme al Milionario, che continua a fare il suo dovere.

E senza dire di un’altra fiction con Maria Amelia Monti (dopo Finalmente Natale, che è stato il tv-movie più visto sulle reti Mediaset). E un’ipotetica conduzione del Festival di Sanremo? «Dovrei lavorarci per almeno sei mesi. E finirebbe per allontanarmi troppo da tutto il resto della tv che amo».

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