Torna Johnny Depp. Il cinema lo stronca ma la gente gradisce

L'attore apre la Croisette dopo il processo. Bagno di folla e polemiche sui giornali

Torna Johnny Depp. Il cinema lo stronca ma la gente gradisce
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Talvolta neanche una sentenza del tribunale è sufficiente a spegnere le accuse. E Johnny Depp se n'è accorto a proprie spese. L'ampia cassa di risonanza della sua vita domestica e familiare che gli erano valse l'esclusione dall'ultima puntata della serie di Animali fantastici continua inseguirlo, assimilandolo ai divi più chiacchierati. Dopo la lettera che ieri Adele Haenel ha spedito al Festival di Cannes tacciandolo di essere una culla di stupratori e obbligando così il direttore artistico Thierry Fremaux a rispondere per le rime, oggi è toccato a un gruppo di 123 lavoratori dell'industria cinematografica in Francia. L'attacco è arrivato stavolta attraverso le pagine del quotidiano Liberation.

Il succo dell'articolo è sempre lo stesso. «Stendendo il tappeto rosso a uomini e donne che commettono aggressioni, il Festival dimostra che la violenza nei circoli creativi può essere esercitata nella più completa impunità» e la novità sta proprio in quell'allargamento degli attacchi anche alle donne. Non più dunque soltanto un problema di abusi sessuali ma di violenza più o meno allargata. Il bersaglio, altri non sarebbe se non Maïwenn, regista del film d'apertura Jeanne du Barry e protagonista femminile accanto al succitato Johnny Depp.

L'artista avrebbe ammesso di aver aggredito un giornalista francese nei primi giorni dell'anno in un ristorante di Parigi ma non sarebbe nemmeno immune dalla «colpa» di aver sposato Luc Besson, anche lui in passato travolto da un presunto coinvolgimento in un caso di stupro. Quasi a dire che le responsabilità ricadono perfino su moglie e figli.

Anche ieri Fremaux ha ripetuto le parole già espresse a questo proposito il giorno prima: «Cannes ha un grande impatto mediatico ed è utile per chi vuole parlare di certi problemi, a me però interessa il dibattito delle idee e della cultura, non certo chiacchiericci pecorecci».

Insomma Johnny Depp oggi come Roman Polanski, Gerard Depardieu e Dominique Boutonnat ieri. E come Maïwenn, al debutto nel mirino del #Metoo cui si è aggiunto un nuovo gruppo fondato da un'amica di Amber Heard, l'ex moglie di Depp. Eve Barlow, di professione giornalista, ha lanciato l'hashtag #CannesYouNot criticando il sistema degli inviti sulla Croisette.

Intanto, mentre i polemisti si sfidano e i telegiornali si dilettano in informazioni approssimative e sbagliate, Jack Sparrow si è presentato sul red carpet di Cannes, alla faccia di chi in mattinata ne aveva già annunciato una frettolosa ripartenza alla chetichella alla volta degli Stati Uniti forse in preda a una sorta di vergogna. E il tributo della folla non si è fatto attendere. Accolto da cartelli pieni zeppi di cuori, il pirata dei Caraibi alias Willy Wonka si è prestato ai selfie con i fan e gli autografi a chi gli offriva dvd e blu ray da custodire con religioso scrupolo.

Camicia bianca e giacca blu con pochette nel taschino e occhiali da sole, Edward mani di forbice è entrato nel teatro Lumiére vicino a Maïwenn, accolti entrambi dall'applauso del pubblico in piedi. Il mondo reale è sempre più lontano dunque da quello fittizio dei fabbricatori di polemiche e l'abbraccio dei due protagonisti del film d'apertura Jeanne du Barry con Thierry Fremaux e la presidente del festival Iris Knobloch la dice lunga sul... senso della festa.

Un'ovazione che non ha risparmiato la Palma d'onore Michael Douglas che ha sfilato sul red carpet con la moglie Catherine Zeta Jones e la figlia Carys Zeta. Tutti sono entrati tra i flash dei fotografi nel teatro che ha ufficialmente inaugurato il festival di Cannes numero 76 con il film che rievoca la liaison tra Luigi XV e la sua favorita Marie-Jeanne Becu, contessa du Barry, cioè Depp e Maïwenn.

Una storia a sfondo regale in una Francia che si è allontanata dalla monarchia a colpi di rivoluzione.

Madame du Barry è stata l'ultima in ordine cronologico tra le favorite del sovrano ed è morta ghigliottinata l'8 dicembre 1793 in Place de la Concorde in una Parigi al centro del grande Terrore seguito alla rivoluzione.

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