Dopo l'incontro con sindacati, associazioni di imprese, Regioni e autonomie locali e dopo oltre tre ore di Consiglio dei ministri, il governo ha dato il via libera alla manovra economica. Una manovra, contenuta in un decreto legge, che ammonta a circa 20 miliardi di euro strutturali per il triennio 2012- 2014, con una correzione lorda di oltre 30 miliardi in quanto sono previsti interventi di spesa a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro per oltre 10 miliardi. Il premier, in una conferenza stampa, ha iniziato il suo discorso ribadendo come il governo abbia ricevuto il mandato dal Parlamento per aiutare l'Italia a uscire da "una crisi gravissima".
E poi ha parlato dei costi della politica che gravano sul nostro Paese e ha anticipato i provvedimenti presi dall'esecutivo speigando che vanno anche nella direzione della crescita. Il premier ha però poi precisato che i sacrifici ci saranno, ma devono essere visti in una prospettiva lungimirante.
"Oggi abbiamo adottato una serie di provvedimenti di emergenza, e abbiamo però tenuto molto presente la necessità di creare le condizioni per la crescita", ha affermato il presidente del Consiglio, che poi ha aggiunto che "i sacrifici sono stati distribuiti in modo equo" e che proprio per questi sacrifici ha deciso di rinunciare al suo compenso di premier e di ministro dell'Economia, sgombrando il campo da ogni ipotesi di un futuro ruolo in politica: "Credo che se porterò bene a termine questo compito ne avrò abbastanza".
Eliminate le giunte provinciali
Il premier ha poi spiegato che "va esclusa la possibilità di ricorrere a condoni", ha sottolineato che "la lotta all’evasione è una priorità di questo governo" e sul versante dei costi della politica ha detto che "non è nostro potere abolire le province nel decreto odierno", ma nel provvedimento abbiamo "profondamente modificato le province: abbiamo eliminato le giunte provinciali e c’è una drastica riduzione del numero consiglieri".
Soppressione e riduzioni degli enti
Il governo prevede anche la riduzione dei componenti delle varie Authority operanti in Italia, dalla Consob al Garante per la concorrenza, oltre che la soppressione di agenzie come quella per la sicurezza nucleare, per il terzo settore, per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione e dell'ente nazionale per il microcredito e dell'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.
Trasparenza sui redditi
Per quanto riguarda le dichiarazioni dei redditi, Monti ha annunciato che "abbiamo deciso di adottare dei provvedimenti, per prima cosa, nei riguardi nostri e, in particolare, abbiamo deciso di ispirare le nostre dichiarazioni patrimoniali al principio di non dichiarare solo quello che la modulistica chiede alle cariche pubbliche, ma di dichiarare per intero i patrimoni perché non vediamo come eventuali titoli posseduti possano essere esentati da qualunque dichiarazione patrimoniale". Inoltre Monti ha affermato che con la manovra si fanno "notevoli passi avanti" nel campo delle liberalizzazioni.
Liberalizzazione dei farmaci
A tal proposito c'è il via libera alla liberalizzazione dei farmaci di fascia c, quelli a pagamento, che potranno essere venduti anche nelle parafarmacie, ma "nell'ambito di un apposito reparto delimitato, rispetto al resto dell'area commerciale, da strutture in grado di garantire l'inaccessibilità ai farmaci da parte del pubblico e del personale non addetto, negli orari sia di apertura al pubblico che di chiusura".
Imposta sui capitali scudati
La posizione dell’Italia è ora "più favorevole alla tassazione sulle transazioni finanziarie. Mentre prima la posizione era contraria. Certo non è un singolo paese che può prendere un provvedimento di tale genere", ha detto Monti, che poi ha aggiunto che la manovra prevede "una misura una tantum: il pagamento di una imposta dell’1,5% sui capitali che hanno utilizzato lo scudo fiscale".
Ici, Iva e tasse sui bolli
Il governo tasserà le abitazioni (la tassa si chiamerà Imu e avrà un’aliquota ordinaria dello 0,76%, che scende allo 0,4% nel caso dell’abitazione principale, inoltre gli estimi catastali saranno rivalutati del 60%), aumenterà i bolli "e non solo sui conti correnti", tasserà le barche sopra i 10 metri, le auto di lusso e gli aerei privati (superbollo per le auto di potenza superiore ai 170 chilowatt; gli aerei privati sono tassati in base al peso). Previsto anche l’aumento dell’Iva del 2% che scatterà dal primo settembre 2012.
La stretta sulle pensioni
Sul capitolo pensioni ha preso la parola il ministro al Welfare Elsa Fornero che ha detto: "La nuova riforma della pensione è all’insegna di una equità tra generazioni", evitando la vecchia pratica di promettere a qualcuino presente oggi trasferendo l’onere a qualcuno che oggi conta poco e non c’è ancora tra generazioni".
"Tutti devono capire che il principale meccanismo per fare pensioni è il lavoro: questa è la riforma delle pensioni ma la riforma del mercato del lavoro completerà quella della pensioni". La Fornero ha poi spiegato che si è optato per "un metodo uniforme per il calcolo della pensione: per tutti si calcola con la stessa formula che è metodo contributivo. Nessun euro deve essere perso". L’età minima per andare in pensione sarà di 62 anni per le donne e di 66 anni per gli uomini.
La Fornero in lacrime
Dal 2018 anche le donne dovranno andare in pensione da 66 anni. "Abbiamo chiesto un contributo di solidarietà alle pensioni più ricche e avvantaggiate". Per accedere alle pensioni di anzianità serviranno 42 anni di contributi dal primo gennaio. Per andare prima dei 42 anni, bisognerà pagare una penale. A un certo punto la voce si incrina e qualche lacrima scende sul volto. Il ministro Fornero non ce la fa a terminare la frase con la quale stava annunciando la deindicizzazione delle pensioni, cioè lo stop all’adeguamento annuale in base all’inflazione. "Ci è costato...", stava dicendo il ministro del Welfare, quando si è dovuta interrompere.
Salvaguardate le pensioni minime
E' così intervenuto in suo soccorso il premier che ha aggiunto che le pensioni sopra i 960 euro mensili non saranno più indicizzate. Sotto i 960 euro mensili le pensioni saranno rivalutate al 100%. Vengono comunque salvaguardate "le pensioni minime" e "grazie ai proventi dello scudo fiscale" viene garantita la "piena copertura dall’inflazione alle pensioni tra i 480 euro e la doppia della minima". La manovra prevede anche la soppressione degli enti previdenziali Inpdad ed Enpals, le cui funzioni passeranno all'Inps.
Tagli alle Regioni
Per le Regioni si prevedono ulteriori tagli per 3,1 miliardi a decorrere dal 2012. Per i Comuni oltre i 5mila abitanti previsti tagli per 1,450 miliardi nel 2012; della stessa entità, ma dal 2013, i tagli ai Comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti. Per le Province, la riduzione dei trasferimenti sarà di 415 milioni a partire dal 2012.
Aumento accuse sui carburanti
La manovra contempla anche un aumento delle accise sui carburanti a partire dal primo gennaio 2012. La misura dovrebbe assicurare nuovi introiti per un miliardo di euro che potrebbe essere reinvestito nel trasporto locale.
Defiscalizzazione dell'Irap
Sul tema delle imprese ha parlato poi il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che ha annunciato le misure che verranno prese. "La nostra fiscalità finora oggi quasi quasi penalizzava aziende che avevano molto costo di lavoro, abbiamo deciso di defiscalizzare l’impatto dell’Irap sui risultati dell’ azienda e questo è una cosa molto concreta", ha dichiarato il ministro che poi ha annunciato "il rafforzamento forte del Fondo di garanzia per assicurare almeno 20 miliardi di credito alle piccole e medie imprese".
Incentivi per le aziende
"Abbiamo rimesso in moto l’Ice, lo abbiamo ricreato" e "abbiamo deciso un primo intervento fiscale per favorire chi mette capitale nell’azienda per crescere consolidarsi e fare investimenti, attraverso una sigla che si chiama Ace: si premia fiscalmente il capitale che si mette nelle aziende". Nel corso del suo intervento, Passera è caduto in un lapsus. Nel citare il ministro Fornero, che si chiama Elsa, ha fatto riferimento a Emma, con ogni probabilità per l’abitudine a condividere il tavolo delle conferenze stampa con il leader degli industriali. Passera, comunque, si è corretto immediatamente, con un sorriso. Infine, Passera ha annunciato che "con il prossimo Cipe pensiamo di sbloccare diverse decine di miliardi per le infrastrutture". Attraverso la deducibilità integrale dell’Irap-lavoro, vengono favorite le imprese che assumono lavoratori e lavoratrici per un importo di 1,5 miliardi nel 2012 e 2 miliardi nel 2013 e nel 2014.
Sgravi per le aziende che assumono giovani e donne
Con l’introduzione del meccanismo denominato Ace di favore fiscale alla raccolta di capitale di rischio, in modo da favorire la patrimonializzazione delle imprese, si interviene con un’azione di 1 miliardo di euro nel 2012, 1,5 nel 2013 e 3 nel 2014. L’Irap alle imprese "verrà sgravata per chi prevede" l’assunzione di "donne e giovani". La misura in questione "va a ridurre il gettito dell’Irap per le Regioni e sarà perciò compensato con un aumento dei trasferimenti statali", ha precisato il ministro dei Rapporti col Parlamento, Piero Giarda.
Nessun aumento dell'Irpef
Che poi ha smentito l'aumento delle aliquote massime dell’Irpef, come si era ipotizzato in questi giorni. "Non ci sono interventi correttivi dell’aliquote Irpef al 41% nè di quella al 43%", ha chiarito Giarda che poi ha aggiunto: "Lo abbiamo compensato con il tentativo di aumentare la partecipazione delle persone fisiche alla spesa sanitaria. Viene leggermente aumentata l’addizionale Irpef con corrispondente diminuzione dei trasferimenti alle Regioni". Giarda non ha quantificato l’aumento dell’addizionale, ma fonti delle Regioni parlano di un aumento dello 0,33 per cento, dallo 0,9 all’1,23%.
Soglia di tracciabilità a 1000 euro
La soglia per la tracciabilitàdei pagamenti scende dagli attuali 2.500 euro (previsti dall'ultima manovra finanziaria) a quota 1000 euro.
Inoltre, anche gli stipendi, la pensione e i compensi oltre i 500 euro non dovranno essere corrisposti dalla pubblica amministrazione in contanti. Come preannunciato nella bozza, è prevista anche la prescrizione anticipata delle lire in circolazione a favore dell'Erario con decorrenza immediata per essere riassegnate al Fondo ammortamento dei titoli di Stato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.