La Liguria prova a riavvolgere il nastro. E a mettere i sottotitoli con le avvertenze prima che vada in onda il film da incubo. Almeno stavolta. I meteorologi, con le loro previsioni, fanno paura. A giudicare dal numero e dal tenore dei comunicati, quella che la settimana scorsa ha mandato sottacqua la zona dello Spezzino cancellando le Cinque Terre e parte della Lunigiana, sembrerebbe quasi da considerarsi una pioggerellina innocua rispetto alla tre-giorni di incessante diluvio che dovrebbe abbattersi in questo fine settimana da ponente a levante.
E sono proprio le province di Imperia e Savona ad assumere le precauzioni più drastiche. A Sanremo il sindaco ha deciso di chiudere le scuole di ogni ordine e grado, così come ha fatto il suo collega di Finale Ligure, che nellordinanza si è premurato di fare esplicito riferimento anche alla ludoteca civica, per evitare ogni tipo di rischio per i bambini. A Savona resteranno invece chiusi due asili nido troppo vicini ai corsi dacqua per essere ritenuti sicuri. Tutti in classe invece a Genova, dove peraltro il sindaco Marta Vincenzi invita tutti a non uscire di casa, lasciando più di un dubbio ai suoi concittadini circa il comportamento da tenere. Particolare stato di allerta a Sestri Ponente, teatro lo scorso anno di unaltra tragica alluvione. Questa volta la decisione di non aprire i negozi e di tenere sotto osservazione i torrenti è arrivata prima ancora che il Comune suggerisse massima prudenza.
Ma a guardare preoccupati le prime gocce cadute ieri sera sono soprattutto gli abitanti delle zone già devastate dallalluvione della scorsa settimana. Una nuova «bomba dacqua» sui borghi che tentano di riemergere dal fango e sulle colline già franate una volta, rischierebbe di provocare un numero di vittime anche superiore a quelle già registrate nei giorni scorsi. Ed è per questo che ieri mattina sono iniziate le evacuazioni dei comuni a più alto rischio. Da Vernazza, nonostante la voglia di restare nelle proprie case, alla fine sono partiti 150 dei 185 residenti. Hanno trovato ospitalità presso amici e parenti, rinunciando ad accamparsi nel Palazzetto dello sport messo a disposizione dal Comune della Spezia. Borghetto Vara sembra un paese fantasma. In tutta la zona sono state allontanate circa 450 persone, e solo Monterosso, alla fine, non è stata interessata dalla maxi fuga. Tutti sperano di ricevere al più presto notizie positive e il via libera per tornare quanto prima a combattere la loro battaglia contro il fango.
Ma in un momento così delicato arriva anche la beffa del digitale terrestre. Appena mercoledì il ministero delle Comunicazioni aveva disposto il rinvio del passaggio al nuovo sistema di trasmissioni televisive, previsto nella provincia della Spezia proprio in questi giorni. La decisione del governo è stata però ignorata e una buona metà della zona che avrebbe bisogno di un sistema di comunicazioni più efficiente che mai, è da ieri al «buio», perché è sparito il segnale televisivo analogico.
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