Torna Totti e il Livorno paga ma gli ultrà rovinano la festa

Sesta vittoria consecutiva della Roma, con una doppietta del capitano giallorosso

(...) celtiche e una svastica. Poi uno striscione con la scritta «Got mit uns», che richiama a una frase simbolo degli orrori del nazismo. Infine uno di cattivo gusto: «Lazio-Livorno, stessa iniziale, stesso forno», indirizzato al gruppo dei supporter ospiti. Roma-Livorno diventa così una delle tante partite a rischio del nostro campionato. E tutto per colpa dell’appartenenza politica delle due tifoserie: una, quella labronica, di estrema sinistra; l’altra, quella giallorossa, di estrema destra. Che nella giornata in cui la squadra vince, diverte e scala la classifica, regala un comportamento deprecabile. «È gravissimo che si faccia riferimento in occasione di una partita di calcio a simboli che si richiamano al nazi-fascismo soprattutto due giorni dopo la Giornata della memoria – commenta Vittorio Pavoncello della comunità ebraica romana -. Chiederò l’intervento delle autorità sportive». Ora la Roma rischia la squalifica del campo. Il deputato di Forza Italia, Maria Burani Procaccini, presidente della Commissione bicamerale infanzia, a proposito delle scritte a sfondo nazista ha dichiarato: «Mi meraviglio che nessuno abbia tolto il vergognoso striscione comparso nella curva sud e che l'arbitro non abbia sospeso la partita». Per l'esponente di Forza Italia si tratta di «una cosa inaudita che offende il calcio e la stragrande maggioranza dei tifosi romanisti, la quale è certamente indignata per quanto accaduto». In effetti l’arbitro Messina, a norma di regolamento, avrebbe dovuto interrompere la partita e far rimuovere gli striscioni «incriminati». «Vorrei che la politica restasse fuori dagli stadi», l’amaro commento del presidente giallorosso Sensi. Prima del match, un altro spettacolo poco edificante: tre supporter romanisti arrestati (uno di questi era in possesso di una potente bomba carta) e uno, minorenne, denunciato per lancio di sassi contro la polizia – un paio di agenti sono stati leggermente feriti - che scortava i 700 tifosi del Livorno verso l’Olimpico. La questura di Roma ha accertato un piano sconcertante in merito al tentativo di aggressione ai tifosi toscani che un gruppo di teppisti giallorossi intendeva attuare. Un piano premeditato, con il lancio di molotov contro i torpedoni provenienti da Livorno, per vendicare un tifoso romanista che lo scorso anno, all'Olimpico, dopo aver raccolto un petardo lanciato dai fans amaranto, perse alcune falangi di una mano in seguito allo scoppio. Il tentativo è fallito grazie al piano di prevenzione adottato dalle forze dell'ordine. Quella di ieri doveva essere l'occasione di una rappresaglia per i fatti avvenuti nella gara della scorsa stagione. E non a caso, sotto il ponte Duca d'Aosta, sono state trovate sei bottiglie molotov. Secondo la polizia, a lanciarle doveva essere il gruppo, circa 80 persone, scontratosi successivamente con le forze dell'ordine nei pressi del settore Distinti Nord. L'obiettivo dei teppisti, per gli investigatori, era quello di provocare uno o più feriti tra i sostenitori livornesi e poi esporre lo striscione «V'avemo bruciati tutti».
Peccato, perché lo show della Roma offerto sul campo era da cineteca del calcio.

Torna Francesco Totti e il capitano mette il suo sigillo d’autore: una doppietta (un missile su punizione deviato da Pfertzel e un rigore conquistato da Taddei), un assist per la rete del brasiliano, numerosi colpi di tacco, un penalty negato dopo un evidente fallo di Vargas. Se non ci fosse Amelia, il punteggio potrebbe essere anche più largo per i giallorossi. Che mercoledì cercheranno di eliminare la corazzata Juve dalla Coppa Italia.

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