Il suo messaggio di addio è di quelli che, a suo dire, pochi vogliono ascoltare: Max Mayfield, il direttore del Centro Nazionale Uragani di Miami, va in pensione mettendo in guardia sul rischio che l'America possa essere colpita da una catastrofe naturale ben peggiore del devastante uragano Katrina del 2005. «Prima o poi avremo una tempesta che si abbatterà in un'area densamente popolata - ha detto Mayfield - con una forza tale da provocare un disastro immane. So che la gente non vuole ascoltare queste cose e io sono di solito un ottimista, ma ci stiamo mettendo nelle condizioni per trovarci di fronte a una catastrofe». Le preoccupazioni di Mayfield riguardano soprattutto la Florida del sud e i suoi milioni di abitanti affacciati sull'Oceano Atlantico e sul Golfo del Messico. Ad avviso del direttore in partenza, che lascia l'incarico dopo 34 anni di lavoro nel governo federale, è questa la parte degli Usa che rischia di più. Katrina ha provocato nel 2005 oltre 1300 vittime lungo la costa del Golfo, nel peggior uragano che abbia mai colpito gli Usa. Ma Mayfield ha messo in guardia sulla possibilità che arrivi un uragano capace di provocare un numero di vittime 10 volte superiore, visto che l'area atlantica è nel pieno di un ciclo di intense tempeste che potrebbe durare ancora 10-20 anni.
Anche la compagnia tedesca Munich Re, numero uno mondiale delle riassicurazioni, prevede l'aumento delle catastrofi naturali collegate al surriscaldamento del clima. Torsten Jeworrek, membro dellesecutivo di Munich Re, rileva che per le compagnie assicuratrici e di riassicurazione il rischio di nuove catastrofi naturali è portatore di forti perdite potenziali.
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