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Un Toro da A come Arrigoni Cimminelli attacca la Lazio

Il patron: «Al Fisco chiederemo rate di 5 anni e non di 23». L’ex tecnico del Cagliari in pole

Alessandro Parini

da Torino

Toro, atto secondo. Il primo è stato trionfale: promozione in serie A nonostante la sconfitta casalinga contro il Perugia, sessantamila tifosi in delirio e vie cittadine invase fino a notte fonda. Adesso, però, è tempo di guardare avanti e di farlo anche con una certa fretta: la massima serie è dietro l’angolo e va affrontata sì con entusiasmo, ma anche con giocatori nuovi, un tecnico da mettere sotto contratto e, soprattutto, conti in regola.
Renato Zaccarelli tornerà a fare il responsabile dell’area tecnica e dovrà operare sul mercato con tanta fantasia e pochi euro. Il patron Cimminelli metterà mano al portafoglio per altre priorità: in serie A gli introiti societari aumenteranno di una ventina di milioni di euro ma da più parti si sussurra di difficoltà finanziarie. Su questo, l’ormai ex tifoso della Juventus diventato proprietario del Toro è categorico: «Abbiamo tempo fino al 12 luglio per dimostrare alla Covisoc (la Commissione che certifica i bilanci, ndr) che siamo in regola, ma i tifosi stiano tranquilli. Il Toro parteciperà alla prossima serie A con i conti in regola: abbiamo già acceso una fideiussione da quasi 19 milioni di euro a garanzia dell’Agenzia delle Entrate e chiesto una dilazione dei pagamenti per i prossimi cinque anni, non per ventitré come qualcun altro». Riferimento alla Lazio, ovvio. Insomma: il Toro che ha ritrovato la massima serie vuole pensare positivo e dimenticare di avere trascorso sei degli ultimi nove anni in serie B. «Siamo in A e ci dobbiamo restare», ringhia il Cimmi con il suo italiano a dir poco folcloristico. Ammette anche di essersi scoperto «meno freddo di quanto pensassi. È stata una sofferenza tremenda, ma anche un’esperienza indimenticabile: lo stadio così pieno di energia non l’avevo mai visto. Per quanto mi riguarda, ho vissuto un processo di rincoglionimento (testuale, ndr) mentale».
Il futuro, adesso. Poteri assoluti a Zaccarelli: «Deciderà lui allenatore e acquisti. Budget? Non ne abbiamo: ci vedremo in settimana e ci dirà quello che serve». L’allenatore? Zaccheroni o Zeman, sembrava fino a due giorni fa. Le ultime però danno in rimonta Arrigoni, ex Cagliari: «Entro una settimana decideremo», puntualizza il presidente Romero. Non è escluso nemmeno Papadopulo, mentore di Pinga ai tempi del Siena. Pinga, appunto, brasiliano triste ma decisivo: «Va coccolato - ammette Cimminelli -. Ha i suoi alti e bassi, ma anche qualità straordinarie. Resterà, certo, e spero resti anche De Ascentis che è in scadenza di contratto». Intanto, con il Chievo è stato raggiunto l’accordo per trattenere Marazzina a Torino. Non basta: «Riorganizzeremo la società - ha detto ancora il Cimmi - dal punto di vista commerciale e del marketing. A settembre, poi, inizieranno i lavori per lo stadio Filadelfia, mentre a ottobre finiranno quelli per il Comunale».
Il Toro è tornato dove deve stare. Tra i migliori.

Da sfidare in serie A anche nel dicembre 2006: quando festeggerà i cento anni della sua storia.

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