La differenza fra il Torino e il Sassuolo è tutta nel dirigente accompagnatore. Ieri sera sulla panchina neroverde cera Remo Morini, come sempre dall82, esclusa la parentesi della presidenza Gianni Gibellini, ora sponsor del Modena con le sue pompe funebri. Morini alza la lavagna dei cambi, procura sponsor e gestisce lagenzia di pratiche auto. Al pranzo di Natale si vantava: «Allegri dovrebbe venire a casa mia per scambiarci gli auguri. Tutti vogliono giocare nel Sassuolo, in aeroporto o stazione ci inseguono con i trolley per proporsi».
Sulla panca granata il presidente Urbano Cairo. Quando il Toro era lontano dai playoff, a fine girone dandata, aveva detto di volerlo cedere. Alla mezzora Cairo è stato mortificato dal gol di Martinetti, nel 2004 mai impiegato nel Toro (era la stagione della promozione di Zaccarelli vanificata dal fallimento di Cimminelli) e rinfrancato al 28 st l1-1 di Rolando Bianchi. «Qui - ricorda il centravanti modenese - segnai una doppietta a Buffon, con lArezzo di Conte, fermammo la Juve sul 2-2, in B». Domenica sera il Toro deve vincere al Braglia, cè riuscito il mese scorso, era stato sopra 2-0 e poi 3-1. Manca il talento di Leon, in ritiro mondiale con lHonduras, come il centrocampista emiliano Valeri con lAustralia. Il patron della Mapei Giorgio Squinzi temeva la sudditanza di Bergonzi nei confronti del Toro, invece larbitro ha tutelato gli ospiti che hanno chiuso in dieci per linfortunio a Noselli. «Impietoso» il confronto economico tra le due squadre: 5 milioni e mezzo lordi dingaggio per il Sassuolo a fronte dei 19 pagati da Cairo. Ma Sassuolo ha 42mila abitanti, appena 300 erano allOlimpico, contro il milione di tifosi del Toro che in 104 anni ha disputato 84 campionati di serie A, conquistando 7 scudetti. «O si va in serie A o tutti a casa», ripete spesso Squinzi, che aveva offerto 180 milioni per entrare nel Milan. Una quindicina invece bastano ad Antonio Percassi per riprendersi lAtalanta dalla famiglia Ruggeri, 16 anni dopo, oggi la firma.
Al Brescia invece manca terribilmente Roberto Baggio: senza di lui in A non si salva dal 67, nel 2004 si ritirò, lanno successivo fu retrocessione e ora siamo al quinto tentativo di risalita.
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