da Roma
D'accordo, non lo chiameremo più «Toronto a Roma», perché il patron Goffredo Bettini si arrabbia. Il senatore diessino direbbe che tra il festival canadese e la Festa romana non c'è nessun gemellaggio, che sono due progetti culturali diversi, che non interessano più di tanto le anteprime mondiali (tanto c'è già Youth without youth di Francis Ford Coppola a portar lustro), basta siano europee o internazionali. Nondimeno anche quest'anno molti dei film in programma a Roma (18-27 ottobre) hanno già debuttato in pompa magna a Toronto, cioè un mese prima.
L'attacco, curiosamente, viene da sinistra. Due articoli di Liberazione, il giornale di Rifondazione comunista, fanno infatti le pulci alla kermesse capitolina. Nel primo, a proposito di Giorni e nuvole di Silvio Soldini, Valentina Cosimati rivela che «i giornalisti italiani presenti a Toronto si sono visti cancellare le interviste prenotate con largo anticipo». Semplice il motivo. Il film è atteso a Roma, dunque meglio non guastare la festa (la Festa) facendo parlare anzitempo il regista e gli interpreti Margherita Buy e Antonio Albanese. Lo stesso vale per La terza madre di Dario Argento, promesso a Veltroni in vista dell'uscita italiana, ma nel frattempo concesso ai canadesi per sondare il mercato nord-americano. Nel secondo articolo, intitolato Roma provincia di Toronto, Boris Sollazzo ricorda invece che, se si esclude «il colpaccio» di Coppola, sul quale - aggiungiamo noi - pure ha pesato il parere decisivo del distributore/produttore Valerio De Paolis, «le grandi première sono di seconda mano», il che farebbe della Festa «un'illustre succursale del festival di Toronto».
Magari Liberazione esagera per partito preso pro-Venezia, magari ha contribuito la posizione critica assunta da Citto Maselli e da una porzione di autori storicamente legati all'Anac. Resta il fatto, però, che «le proposte di altissima qualità» annunciate dal Veltroni il 23 agosto scorso, a quattro giorni dall'inizio della Mostra, approdano all'Auditorium in seconda battuta: il che, nella gerarchia festivaliera, pure significa qualcosa. La conferma arriva curiosando un po' sull'informato sito Imdb, bibbia di cinefili e filmofaghi. Dei due film italiani, Soldini e Argento, s'è detto. Ma ci sono pure Elizabeth: the golden age di Shekhar Kapur con Cate Blanchett, Le deuxième souffle di Alain Corneau con Monica Bellucci, El pasado di Hector Babenco, Caótica Ana di Julio Medem, Into the wild di Sean Penn, The devil knows you're dead di Sidney Lumet: tutti passati a Toronto tra il 7 e il 12 settembre. Naturalmente non si escludono sorprese succose.
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