Le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, che si sono già pronunciate sul punto, sono finite nel ricorso che i costruttori hanno presentato al Riesame per chiedere il dissequestro della torre Unico-Brera, nuova costruzione quasi terminata.
Il Tribunale dovrà quindi decidere se confermare o meno il sequestro, chiesto dai pm che indagano sul caso urbanistica e concesso una decina di giorni fa dal gip Mattia Fiorentini, del palazzo residenziale sorto in via Anfiteatro 7 e costituito da due edifici, di cui uno di 11 piani alto quasi 35 metri. Le accuse a carico dei 27 indagati sono, a vario titolo, di abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falso. Il gruppo Rusconi, infatti, che stava realizzando la torre, ha depositato il ricorso per chiedere che i sigilli vengano tolti.
L'udienza del Riesame deve essere fissata. "C'è stato un pronunciamento del Consiglio di Stato passato in giudicato, che attesta la legittimità piena del titolo edilizio", ha fatto notare l'avvocato Federico Papa, legale dell'imprenditore Carlo Rusconi. "Sugli identici punti contestati dalla Procura si sono espressi nel 2021 e 2022 il Tar e il Consiglio di Stato, sancendo la completa regolarità dell'intero percorso amministrativo", ha ribadito l'avvocato Michele Bencini, difensore di Stefano Rusconi, indagato insieme al padre.
Per i pm e il gip, invece, si è trattato di un'altra "speculazione edilizia", da "conseguire a tutti i costi e con ogni mezzo anche illecito" contro l'interesse pubblico, svendendo stavolta immobili e aree "tra i più preziosi del centro storico".