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Toscana, il Carroccio: sapone contro immigrati Pd e Idv: "E' razzismo"

Bufera su un'iniziativa del Carroccio in Toscana. Per Orlando (Idv) e Melandri (Pd) sarebbero stato distribuito liquido igienizzante per invitare la gente "a lavarsi le mani dopo aver stretto la mano a un immigrato". Secca smentita: macché, solo gadget elettorali

Toscana, il Carroccio: 
sapone contro immigrati 
Pd e Idv: "E' razzismo"

L'opposizione monta un caso e scivola nel panico, non su una buccia di banana ma direttamente sulle saponette. Quelle che secondo il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, i militanti della Lega Nord avrebbero distribuito in alcune piazze della provincia di Arezzo per propaganda anti-immigrati, in modo cioè da invitare la gente «a lavarsi dopo aver toccato gli extracomunitari».

«Tutto ciò - alza la voce Orlando - è vergognoso. Una vera e propria istigazione alla violenza. Noi dell'Italia dei Valori chiediamo l'intervento del ministro Maroni». Questo forse il pretesto, poi l'attacco: «Suggeriamo a Bossi, dato che oggi salirà sul palco di San Giovanni, a Roma, di distribuire ai suoi alleati il sapone, perché tutto hanno tranne che le mani pulite».

Non si è fatta attendere la precisazione del Carroccio, che ha categoricamente smentito non solo l'Idv ma anche una nota ufficiale di Rifondazione. Cerca di fare chiarezza l'eurodeputato Claudio Morganti, leader toscano del Carroccio: «Le accuse di razzismo per il gel igienizzante sono assolutamente false e opera di sciacalli politici. I gadget incriminati sono semplicemente bustine di sapone liquido con la scritta "Vota Lega Nord", senza nessun'altra scritta». Si è trattato cioè di campagna elettorale, al massimo un po' alternativa.
Questo non impedisce comunque a Giovanna Melandri, ex ministro e deputata del Pd, di stracciarsi le vesti davanti alle agenzie di stampa, non curante dei ripetuti chiarimenti degli esponenti leghisti. Infatti tira dritto: «Una manifestazione disgustosa dal punto di vista sociale e culturale, nonché una grave aberrazione giuridica. E chiama in causa Maroni: «Tutte le istituzioni condannino in modo compatto ed esplicito un atto che è un reato di istigazione al razzismo. Lo faccia per primo il ministro dell'Interno, cui compete il dovere di vigilare sull'ordine pubblico e sul rispetto delle libertà fondamentali».
Liquida la questione l'avvocato leghista Dario Locci, candidato capolista in Toscana. «Tutto falso.

È lo stile della propaganda comunista che continua a distinguersi per odio e menzogna».

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