Totti, almeno il cuore è «d’oro» Martedì il capitano giallorosso presenta il calendario dell’«Associazione persone Down»

Appuntamento presso l’Hotel Excelsior, col capitano ci saranno Benigni e Raoul Bova

Siamo certi che un dettaglio non sia sfuggito all’appassionato di calcio, ed è relativo alla capacità di Francesco Totti di trasformarsi in una sorta di re Mida per quel che riguarda le iniziative di beneficenza che lo vedono protagonista come testimonial, con il capitano della Roma perfetto nell’interpretazione del catalizzatore massimo delle attenzioni del pubblico.
Ed è pure innegabile riscontrare come qualsiasi pensata (più o meno a scopo benefico) con lui testimonial subisca sempre un’impennata. Perché inimitabile è l’appeal del numero 10, capace perfino di far alzare gli indici di ascolto di Sanremo quando riuscì a stonare il semplice «popoppoppoppoppopo». Così annotiamo facilmente il successo di qualsiasi iniziativa solidale vidimata dal tribuno di Porta Metronia. Come nel caso dell’ultimo tassello, il calendario dell’Associazione italiana persone Down che verrà presentato martedì 14 all’hotel Excelsior e che lo vede immortalato al pari di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo come Roberto Benigni e Raoul Bova. Non per niente Totti è ambasciatore Unicef, e ha interamente devoluto all’organizzazione mondiale dei bambini, oltre che al servizio «Teleassistenza e Telesoccorso» del Comune di Roma, gli introiti dei suoi libri («Tutte le barzellette su Totti» vol. 1 e 2, «Mo je faccio er cucchiaio», testo in cui ha spiegato i rudimenti del gioco del pallone e inserito alcuni cenni biografici). Ma le attenzioni del giocatore verso i meno fortunati di lui non si soffermano ai riscontri economici dell’editoria spicciola, e stavolta nello snocciolare le partecipazioni del trentenne campione del mondo a questa o a quell’iniziativa, rischieremo di non ricordare i casi in cui la beneficenza è passata quasi inosservata, complici idee personali nelle quali il «nostro» è stato costretto a mostrare il volto. Così, passando di palo in frasca, eccolo affiancare l’idea della «Pigotta», la bambola di pezza i cui ricavati vengono destinati di anno in anno in favore della campagna mondiale di vaccinazione dei bambini; o cantare (si fa per dire) assieme ad altri calciatori di Roma e Lazio «Un occhio di riguardo», brano presentato pure in tv a «Trenta ore per la vita»; o prestare la voce a un granchio nel film «L’isola degli smemorati» cui ha partecipato, sotto forma di mago, anche un altro testimonial Unicef, Lino Banfi. Per non parlare poi di Roberta, una bambina affetta da una malformazione cardiaca nota come ipoglafia, che il buon Francesco aiuta economicamente da più di un decennio. O del suo matrimonio, con le immagini cedute in esclusiva a Sky con la promessa di far realizzare al canale spot di solidarietà e un contributo per la realizzazione di strutture per i cani abbandonati. Un’ultima sottolineatura, stavolta relativa a una dedica, che riletta a distanza di tre anni deve far riflettere un po’ tutti.

Nel 2003 Totti rivolse la sua nomina di Goodwill Ambassador di Unicef Italia «ai bambini vittime delle guerre ed oggi, in particolare, ai piccoli iracheni», ricordando che la guerra in Irak, in quei giorni, era nel pieno del suo tragico svolgimento.

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