Totti e soci macchina da gol Spazzato via pure il Palermo

Roma Mourinho spense la tv durante Lazio-Juve del settembre scorso. «Meglio i calamari» promise. Ranieri stasera la tv non la accenderà proprio, a Napoli-Inter preferirà una bella cena “a base di matriciana”, ha replicato il tecnico romanista. Grazie al 4-1 inflitto al Palermo, almeno per una notte il distacco tra Inter e Roma sarà di soli 6 punti. Il disinteresse di Ranieri sulla sfida del San Paolo è forse scaramantico, anche se l’allenatore di Testaccio continua a negare l’appellattivo di anti-Inter. Ma la Roma grandi numeri fa venire le vertigini e comincia a impensierire. Venti risultati utili (eguagliato il record del Capello 2003-2004), nove vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia, otto successi di fila all’Olimpico: un ruolino davvero impressionante. E la legge Roma si abbatte, grazie a un protagonista inatteso, quel Matteo Brighi riserva di lusso (due gol e un assist) anche su un Palermo tonico e propositivo. Almeno fino a quando il risveglio della Bestia (leggi Julio Baptista tornato al gol dopo dieci mesi) non mette in ghiacciaia il match. Il consueto cinismo e un po’ di fortuna (vedi la deviazione di Bovo sul tiro di Brighi che rompe l’equilibrio) aiutano la Roma, Delio Rossi paga gli errori sotto porta e l’incertezza della difesa finendo nel tritacarne del suo presidente.

«Non far giocare Pastore dall’inizio è una bestemmia al calcio e l’autogol di Bovo è roba da circo», così il patron Zamparini. «Ora sarà importante dosare le energie», dice Totti ancora a mezzo servizio (staffetta con Julio Baptista come a Firenze). Può succedere di tutto.

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