Rivista una Juventus-Roma dei tempi che furono e che sempre saranno. Mi spiego subito, per evitare equivoci: colpi bassi, calci di rigore, fischiati, non visti, proteste, provocazioni, un cesto pieno di emozioni più che di football vero. Il pareggio era il pronostico più facile e comodo, così è stato, per demeriti di entrambi anche se la lettura della partita delle due squadre è diversa, direi opposta. La Roma ha tenuto il gioco, la Juventus ha difeso ed è ripartita tentando soluzioni episodiche.
La Roma ha maggiore qualità e lo ha ribadito, la Juventus ha il cuore e se ne è avuta conferma, anche se la prova matura e autoritaria di Aquilani è un segnale promettente per Delneri. Il gol di Iaquinta, al minuto 34 del primo tempo, splendido per lo stile acrobatico del calabrese, è arrivato nel momento in cui la squadra giallorossa stava gestendo la partita. Il pareggio della Roma, su rigore da repertorio (decisione arbitrale criticata assai duramente nel dopopartita dal dg bianconero Marotta e da Delneri: braccio aperto di Pepe su punizione di Totti), si è concretato allultimo secondo della prima frazione, quando la Juventus era in affanno evidente e si era salvata, qualche minuto prima, tra gli strilli romanisti, per un contrasto in area tra Chiellini e Mexes. La ripresa non ha fornito emozioni particolari anche perché si sono afflosciati i protagonisti del primo tempo, Aquilani e Menez, il gioco si è spezzettato, con la complicità di Rizzoli che non ha letto e capito la tensione dei protagonisti.
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