Totti risolleva i giallorossi: «Scudetto? Lotta a quattro»

Tutto troppo facile. La Roma riprende la corsa scudetto rifilando una tripletta al modesto Parma senza scomodare molti dei suoi titolari. Ora c’è la pausa-Nazionale prima del Napoli e del terzo turno di Champions League contro lo Shakhtar di Lucarelli. I giallorossi archiviano il match già nel primo tempo; bastano venti minuti per chiudere la pratica, poi Totti fa doppietta e arrotonda mentre la Juve si fa raggiungere dalla Fiorentina. In classifica la Roma segue, appaiata ai bianconeri, l’Inter a tre punti. Il campionato è lungo ed è lecito fare progetti ambiziosi, anche perché dopo Napoli (Lavezzi parla la lingua dei fuoriclasse ma è maledettamente solo) e Milan per i giallorossi si prospetta una serie di 12 partite abbordabili.
«La Roma lotterà per lo scudetto con Inter, Juventus e Milan - preconizza Francesco Totti - sono quattro squadre troppo superiori. La Fiorentina invece è una buona squadra ma bisogna essere realisti, penso a loro come quinta forza del campionato, non penso riusciranno ad inserirsi nella lotta per la zona Champions». Dopo una settimana infelice il capitano non si abbatte e rilancia le ambizioni scudetto. E poi con la doppietta di ieri tocca quota 157 reti in A superando Roberto Mancini e Gigi Riva, mica male per una «mezza punta». «Una bella soddisfazione, merito soprattutto della squadra che mi supporta alla grande. Nessun derby però con Roberto Mancini, lui sta all’Inter, il derby che conta è solo quello contro la Lazio. Diciamo che ora Mancini vorrei superarlo nei punti...».
La Roma è tornata alla vittoria in campionato dopo i pareggi con Juve e Fiorentina e la disfatta con l’Inter, ma non è che il Parma sia granché, anzi. «Ma il campionato si vince contro le piccole squadre - spiega il fantasista -, anche perché le grandi squadre sono soltanto quattro. Anche quando abbiamo vinto lo scudetto, perdemmo con Inter e Milan e pareggiammo con la Juventus». Chiusura assai diplomatica sulla Nazionale in campo sabato a Genova contro la Georgia, anche se la partita chiave rimane quella del 13 novembre in Scozia, («La guarderò e tiferò per loro) e sull’ipotesi di un libro-verità di Antonio Cassano: «Lui è davvero simpatico, penso che venderebbe un sacco di copie. Meno però del mio...».
Anche mister Spalletti riesce a veder rosa, anche se c’è da annotare i soliti, inquietanti, cali di tensione. «Guardando la squadra oggi devo dire che i recenti passi falsi ce li siamo messi alle spalle - esordisce -. Siamo entrati bene in partita, abbiamo segnato due gol meritatamente, ma dopo il secondo ci siamo un po’ accontentati, è un nostro difetto, ci dobbiamo lavorare sopra».
La squadra sembra comunque tonica, anche Mancini, ultimamente non al meglio, è apparso reattivo segnando un gran gol. «La squadra è supportata da un’ottima condizione fisica e mentale. Pur non riuscendo a chiudere la partita, non abbiamo sofferto, giocando con buona personalità».
La Roma torna al secondo posto in classifica. «Un segnale? Noi dobbiamo evidenziare le nostre caratteristiche, giocando un buon calcio. La mia certezza è che i miei giocatori non si faranno condizionare dell’euforia di stare in una buona posizione di classifica».

Ma insomma l’Inter è più forte della Roma come dicono tutti? «Ho fiducia nei miei ragazzi - conclude Spalletti -. Sabato sera ho visto i nerazzurri e mi sono piaciuti molto, hanno fatto una grande partita, ma potevano anche segnare di più». Perrotta ringrazia: mal comune, mezzo gaudio.

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