Marcello Di Dio
Francesco sorride, è in atto la rivincita verso i suoi detrattori. «Dovrei fare una lista lunghissima...», replica a chi gli chiede dediche per l’ennesima doppietta dopo quelle a Platini e Matarrese. Quella lista è aperta dal Mondiale, da quando Totti si lamentò delle critiche nonostante i suoi sacrifici per arrivare all’appuntamento tedesco. «Da quando ho iniziato a giocare, e non voglio fare la vittima, ne ho sentite di cotte e di crude sul mio conto, ma ora non ci faccio più caso - dice ancora a Controcampo -. La Nazionale? Io quando parlo guardo in faccia la gente. Ho parlato con Donadoni, la verità la sappiamo noi due. Chi parla non conoscendo i fatti, è meglio che si cucia la bocca».
Roberto Mancini ha fatto i complimenti a Totti, dicendogli che grazie a lui la Roma è al pari dell’Inter. «Lo ringrazio, ma non mi sento l’ago della bilancia per lo scudetto, sono solo un giocatore della Roma che sta cercando la condizione migliore. Sto provando a portare la mia squadra più in alto possibile, come tutti i miei compagni. Mi fa piacere che Mancini abbia detto certe cose perché fino a due-tre settimane fa per molti non ero neanche più un giocatore. Ora la pensano in tanti come lui? Facile complimentarsi con me adesso». Paragoni con Ronaldinho, autore di un gol bellissimo come il suo? «Non penso a queste cose e non guardo alle statistiche».
E lo scudetto? Totti sembra crederci ancora. «Al momento l’obiettivo della Roma è mantenere il secondo posto. Poi, se ci dovesse essere un passo falso dell’Inter, cercheremo di sfruttarlo. Se continuano così sarà difficile riprenderli. Loro vincono sempre, anche in Champions e in Coppa Italia. L’Inter è una squadra forte, viva e ha grandi campioni che possono risolvere le partite in qualsiasi momento». La rincorsa è viva, ma guai a parlare di favori arbitrali per i giallorossi. «Dicono che siamo aiutati? Mai successo, anzi. Forse qualcuno è invidioso perché stiamo dando fastidio ad altre squadre».
C’è chi gli ricorda il derby imminente («ma prima c’è il Valencia e sia io che la squadra crediamo di arrivare agli ottavi di Champions»), c’è chi gli chiede invece della crisi di Montella. «Non ho parlato con Vincenzo, spero che possa rimanere con noi perché è l’attaccante più forte che ci sia in Italia». Ma elogia tutta la Roma: «Trovare un reparto meno affidabile in questa squadra è difficile. Spalletti in estate ha fatto le scelte giuste: rosa ristretta, ma competitiva».
La forza attuale di Totti è la serenità: merito della famiglia che sta per allargarsi. «Giovedì Ilary farà un’ecografia e forse sapremo il sesso del nascituro. Se proprio devo dirlo vorrei un altro maschio...». Poco importa che Francesco abbia ancora una vite nella caviglia: «La toglierò a fine stagione, anche perché quando lo farò dovrò fermarmi per un paio di mesi e ora non è possibile». C’è da onorare il contratto fino al 2011 («che presto rinnoverò ancora») ma soprattutto c’è da vincere qualcosa con la Roma.
Marcello Di Dio