da Salerno
Vita da cani, quella dei ciclisti. Vite registrate sotto sigle da decriptare con nomi canini: ecco il filo conduttore. Prima Birillo, adesso Piti, poi Urko, ma ce ne sarebbero altri, come altri sono i corridori ancora nascosti in quella montagna di carte che lUci non ha ancora avuto modo di leggere e visionare, ma altri sì.
Vita da cani fare lorganizzatore, sperando di arrivare ad un vincitore, almeno uno. Il Tour lo sta attendendo da un anno. Dopo aver rispedito a casa un anno fa da Strasburgo Ullrich, Basso e compagnia, tenendosi bene stretto Valverde, il volto pulito del ciclismo, e acclamando lamericano mennonita Floyd Landis, il fachiro della fatica, che pedalava con una gamba sola, perché laltra era quasi in necrosi e necessitava di operazione, adesso attende di sapere se Landis è davvero da considerare un corridore dopato, come i referti del laboratorio di Chatenay Malabry hanno detto, oppure no.
Se Landis è considerato anche dalla Usada e da tutti i tribunali sportivi realmente colpevole, la vittoria passerà automaticamente a Oscar Pereiro, compagno di squadra di Alejandro Valverde, che dopo il ritiro per caduta del capitano murciano, sbalordì tutti con una gara strepitosa, tanto da ottenere un secondo posto che potrebbe valergli la vittoria. Il condizionale è però dobbligo, non solo per laffaire Landis che è ancora in piedi, visto che è in corso il processo, ma perché il nome di Pereiro figurerebbe nel dossier dellOperacion Puerto e a tirarlo in ballo sarebbe sempre il nome di un cane: questa volta Urko.
Lo scorso mese di gennaio Le Monde scosse il mondo del ciclismo e del Tour con la notizia di una doppia positività, proprio di Oscar Pereiro, al Tour de France. Il vincitore in pectore della corsa francese, se e quando arriverà la squalifica di Landis, è risultato positivo a due controlli: il 17 luglio al termine della 14ª tappa Montélimar-Gap e due giorni più tardi, dopo la Bourg dOisans-La Toussuire.
La sostanza ritrovata nelle urine di Pereiro è il salbutamolo, generalmente prescritto a chi soffre di asma, ma vietato dalle norme antidoping. LUci, che ha rilasciato a Pereiro unautorizzazione allassunzione del prodotto, ha archiviato il caso senza problemi. Ma lAgenzia francese di lotta al doping (Afld) è convinta che non ci sia alcuna giustificazione medica per tale autorizzazione.
Poi la giustificazione arrivò, tardiva, via fax e la questione fu chiusa.
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