Il Tour non vuole Rasmussen vincitore a Parigi

La tappa a Vinokourov Ritirato Pozzato. Oggi la disciplinare giudica Petacchi: rischia un anno

Vogliono fargli fare la fine del pollo. Vorrebbero cuocerlo alla brace, tirargli il collo, impallinarlo in tutti i modi: non solo i corridori.
Il danese Michael Rasmussen è l’uomo più in vista, non solo per via di quella maglia gialla che lo rende il più riconoscibile di tutti, ma per quei sospetti che da almeno una settimana aleggiano minacciosi sulla sua persona.
Prima le accuse della sua Federazione, quella danese, che l’ha fatto fuori dalla nazionale per non essersi fatto trovare a due controlli a sorpresa (non ha dato la sua reperibilità come da regolamento). Poi ecco le pesantissime accuse da parte di un dilettante statunitense, tale Whitney Richards, che sostiene che l’attuale leader del Tour de France lo utilizzò nel 2002 per far entrare in Italia materiale dopante.
Lui, Rasmussen, unico danese presente alla Grande Boucle, resta in giallo e fa l’indifferente, ma alle sue spalle c’è chi si muove. «Mi dispiace che Michael Rasmussen sia stato iscritto al Tour», dice senza tanti giri di parole Patrice Clerc, presidente dell'Aso, la società che organizza il Tour de France. «In termini di immagine sarebbe meglio che non fosse Rasmussen a vincere», rincara Pat Mc Quaid, presidente della Federazione internazionale di ciclismo.
Rasmussen respinge tutto e tutti, anche il giovane Alberto Contador, il più combattivo (secondo in classifica, resta a 2’23”, mentre Evans va a 4’, Leipheimer a 5’25” e Kloden a 5’34”), ma non meno sospettato, visto che nella lista di Fuentes (il famigerato medico spagnolo dell’Operacion Puerto) c’era anche il suo nome e la federazione spagnola ha pensato bene di scagionarlo, non si sa su quali basi (Caruso e Scarponi, per molto meno sono nei pasticci).
Ieri la quindicesima tappa è finita a Vinokourov. Un giorno il kazako è moribondo e l’altro è incontenibile: il tutto nel solco di una credibilità che ormai qui al Tour è andata abbondatemente a ramengo. Che dire d’altro? Pozzato si è ritirato per la febbre, oggi il Tour sostiene il secondo e ultimo giorno di riposo. Domani ultima tappa pirenaica, con arrivo sul mitico Aubisque(1.709 m).


Oggi, invece, la Commissione disciplinare della Federciclismo discuterà il procedimento a carico di Petacchi, deferito dalla Procura antidoping del Coni in seguito alla positività al salbutamolo al Giro d'Italia: rischia un anno di squalifica.

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