Tournée Sakamoto racconta il cinema col pianoforte

C’ero già stato negli anni ’80 incisi un disco in spagnolo...

Un Oscar, collaborazioni con David Bowie, Caetano Veloso, David Sylvian. Ryuichi Sakamoto da sempre crea melodie capaci di colorare indelebilmente un film (ha lavorato con Bertolucci ne «L’ultimo imperatore» e ne «Il piccolo Buddha»), eppure per Hollywood ha una sola parola: «orrore». Anzi dice: «Le mie musiche vivono a prescindere dal film, quindi si può dire che io non sia un buon autore di colonne sonore». Gioca con la sua grandezza, perché sa di poterselo permettere. Da oggi, a Reggio Emilia, Sakamoto dà inizio alle dieci date italiane, tutte già sold out del suo tour per solo piano. Eccettuata l'Italia purtroppo (e per motivi contrattuali) ogni suo concerto può essere scaricato da iTunes nelle 24 ore immediatamente successive.Il tour è legato all'uscita dell'ultimo album, giunto sul mercato europeo in doppia veste: album singolo dal titolo «Playing the Piano», e doppio cd in abbinata con il penultimo lavoro, inedito in Italia, «Out Of Noise».

Con «Playing The Piano», Sakamoto rivisita alcuni suoi celebri brani, molti dei quali legati al cinema. E del cinema dice: «Per me Bertolucci è come un padre e un fratello. Insieme a lui, amo molto Pasolini». L’Italia e Sakamoto, come raccontano anche le dieci date italiane, hanno un rapporto speciale.

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