Tram più caro: la Fit-Cisl dà il via libera

Gianandrea Zagato

Il biglietto del tram non aumenta, per ora. Ma c’è chi è pronto a sostenerne la necessità e, attenzione, non è l’Atm. Si tratta di Dario Balotta, segretario regionale della Fit-Cisl: «Sarebbe un adeguamento giustificato ma l’azienda tramviaria milanese, Ferrovie Nord, Trenitalia e le Istituzioni dovrebbero prima attuare l’integrazione tariffaria ovvero un unico biglietto per la circolazione urbana ed extraurbana».
Esempio che Balotta prende da Parigi, da quella «carte d’orange» che consente di viaggiare sia nei diciotto arrondissement della città sia su e giù per la banlieue. «Proposta che, tra l’altro, comporterebbe un adeguamento degli orari di trasporto e delle coincidenze anche ferroviarie» osserva l’esponente cislino. Iniziativa che secondo una ricerca commissionata dalla Fit-Cisl si tradurrebbe pure in un incremento dell’uso dei mezzi pubblici, «nell’area metropolitana solo il trenta per cento dei residenti li usa. Con una “carte d’orange“ saliremmo almeno al cinquanta.

Risultato ambientalmente soddisfacente». Il tutto, naturalmente, sotto il controllo di un’authority che programmi la rete dei servizi e che «garantirebbe al cittadino tempi d’attesa più brevi, miglior servizio e, perché no, anche più mezzi a disposizione».

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