Trap, la voglia è più forte degli acciacchi

Un intervento alla carotide, qualche imprevisto, le voci di ictus: "Ma va', sto bene"

Trap, la voglia è più forte degli acciacchi

Non dire Trap se non l’hai nel sacco. Roba seria ma, come da sempre accade per Giuan, si fa punto si va a capo e si ricomincia. Un intervento alla carotide, il giorno ventinove di dicembre scorso, ha creato qualche imprevisto, una leggera immobilità della parte destra del corpo, braccio e mano ma Trapattoni Giovanni di anni settantuno è una roccia, ha fischiato come lui soltanto sa e fa e i medici dell’ospedale milanese hanno capito di avere di fronte un paziente impaziente di tornare in campo. Paura ovvia, gli anni sulla carta di identità sono quelli che si conoscono e che Trap non ha affatto voglia di subire, di accettare sì ma non di restarne vittima malinconica.

Eppoi c’è l’Irlanda, c’è la gente di Dublino senza dover per forza ricorrere alla citazione di Joyce, l’Ulisse di Cusano Milanino ha rispedito al mittente fantasmi, nuvole nere, voci maligne: «Sto bene, vorrei sapere da dove è saltata fuori la storia dell’ictus». Magari qualche serpente vicino a Giuan, magari il solito pissi pissi degli ospedali, sta di fatto che il totale della vicenda segnala Trapattoni con la voce raschiata, per l’operazione alla carotide, ma il piglio e il ritmo sono quelli di sempre, da quando marcava Pelè a quando si è visto fregare il viaggio mondiale in Sudafrica da un fallo di mano di Titì Henry.

Insomma il vento cattivo è volato via, l’8 febbraio l’Irlanda giocherà in amichevole contro il Galles, nella Carling cup per nazioni (con Scozia e Irlanda del Nord mentre l’Inghilterra si ritiene superiore e dunque non fa parte del torneo). Trap proverà la squadra in preparazione dell’impegno di qualificazione europea contro la Macedonia il ventisei di marzo.

La federcalcio irlandese ha ricevuto tutte le assicurazioni necessarie, il ragazzo italiano non molla, ha passato giorni

peggiori anche se, caro Giuan, ogni tanto bisognerebbe darsi una regolata perché, come hai detto tu stesso: «Non sono né la Lollobrigida, né Marylin, non merito tante attenzioni sebbene spesso abbia anch’io un bel culo».

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