da FIirenze
I tre pazienti a cui sono stati trapiantati organi di una donna sieropositiva potrebbero ottenere, fin dalla prossima settimana, un anticipo del risarcimento del danno provocato loro dall'errore compiuto nel laboratorio di analisi di Careggi. Qui la dottoressa addetta alle analisi, pur accorgendosi della presenza del virus Hiv nella donatrice, aveva per sbaglio annotato nel referto la negatività dei test.
La volontà di anticipare una parte del risarcimento ai tre pazienti è stata espressa dall'assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi che laltra mattina ha avuto un primo incontro con il pool di assicurazioni che hanno già un contratto con l'azienda ospedaliero-universitaria di Careggi. Ma anche gli assicuratori dell'Aoup di Pisa potrebbero esser coinvolti nel risarcimento a causa delle disfunzioni avvenute nella trasmissione dei dati anche nella azienda di Pisa. Ancora non sono stati definiti con esattezza né la procedura né l'entità dell'anticipo. Non è ancora chiaro, ad esempio, se il primo indennizzo parziale sarà a carico dell'Azienda o delle assicurazioni. Come risarcimento definitivo è stato stabilito un massimale complessivo di 6 mln di euro, il che non significa automaticamente che andranno 2 mln a ciascuno dei tre pazienti in quanto ognuno ha una posizione assicurativa diversa sulla quale incidono vari fattori, tra cui l'età e le condizioni di salute. Sarà invece uguale per tutti l'anticipo.
E ieri mattina è scattata l'ispezione, decisa dal ministero della Salute d'intesa con lassessorato alla Sanità della Regione Toscana, dopo le disfunzioni rilevate nei giorni scorsi nella filiera dei trapianti in Toscana, che hanno coinvolto tre laboratori di analisi, quello di Careggi, a Firenze, quello di analisi chimico-cliniche di Cisanello e quello del Centro trasfusionale del Santa Chiara, ambedue a Pisa, i cui direttori sono stati sospesi ieri. A Firenze sono arrivati il direttore del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa, e Alessandro Ghirardini, responsabile del ministero per il rischio clinico.
Un primo vertice che è servito per stilare il programma dell'ispezione che entrerà nel vivo la prossima settimana per concludersi, è stato detto, in pochi giorni.
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