Consiglio ai lettori: evitate il bagnetto nelle acque dellIdroscalo. No, non è un suggerimento pagato dallApt del lago dOrta o dagli albergatori di Rimini o dai liguri di Spotorno. È un avvertimento lanciato ai cittadini milanesi da chi ha scandagliato il bacino artificiale dellIdroscalo, da chi ha cioè effettuato la ricognizione del fondale «mediante utilizzo di escoscandaglio digitale e Dgps per la determinazione delle quote batimetriche». AllIdroscalo - sostiene in sintesi il rapporto di «Galileo siscam technology» - è molto pericoloso immergersi ovvero le acque prospicienti laeroporto di Linate non sono affatto sicure.
Sì, avete letto bene: le condizioni del bacino di 850mila metri quadri di superficie mettono a rischio lincolumità dei bagnanti. Come dire: lordinanza dellamministrazione provinciale guidata dal ds Filippo Penati che «certifica balneabile» un tratto del bacino è «atto amministrativo gravissimo» di chi «ignora le reali condizioni di questo specchio dacqua», annota Forza Italia. Che accompagna la nota con tanto di «sezioni progressive e trasversali» del rilievo batimetrico: «Ci sono buche spaventose a nemmeno due metri dalla spiaggia. Buche di sette-otto metri causate, magari, pure da interventi del passato che andrebbero però completati» sostiene Max Bruschi, consigliere provinciale azzurro.
«Buche» messe in rilievo dallindagine batimetrica come quella che gli otto-bagnini-otto dellIdroscalo chiamano «la fossa dei marocchini» o quellaltra che «si vede a occhio nudo dal cosiddetto Laghetto delle vergini». Elenchino lungo tre paginette che però non ha mai avuto alcun seguito. «Lindagine commissionata dalla giunta Colli non è stata replicata o integrata dallinquilino rosso di Palazzo Isimbardi: scelta miope anche perché, intanto, lutenza dellIdroscalo è aumentata di 500mila unità negli ultimi tre anni, 2 milioni contro il milione e 500mila del 2004».
Riscontro sulla pericolosità del bacino dellIdroscalo si ritrova «comunque e casualmente» negli uffici di via Vivaio. Se ne fa cenno in una relazione sulla «prevenzione di atti pericolosi, microcriminalità e conflitti etnici e sociali» commissionata dalla giunta Penati al dottor Giovanni Vergottini: il professionista rimarca «lesistenza, certificata da azienda qualificata, di una serie di buche e/o dislivelli del fondo del bacino che superano i 7-8 metri di profondità».
E in altro report dedicato alla «gestione e aspetti legati alla sicurezza dellIdroscalo» e siglato dal perito Flavio Massa si segnala lesistenza di «situazioni che possono favorire incidenti». Incidenti «con superficialità sminuiti e addirittura negati»: ad esempio, «la pericolosità derivata da alcune buche, formatesi in alcuni punti del bacino in prossimità delle rive frequentate dagli utenti e documentate da analisi svolte da esperiti del settore». Sempre Massa sottolinea che «si è cercato di porre rimedio chiudendo, con luso di staccionate i luoghi interessati ma ciò non ha di fatto risolto il problema: anzi, ha portato solo a un aumento degli interventi». Che, tradotto, significa «non certo portare beneficio in termini di sicurezza» bensì «solo una maggior richiesta di operatori necessari in quei punti».
Dunque, meglio non mettere piede nel laghetto artificiale anche perché, altra sorpresa, lo stanziamento della giunta di sinistra per la sicurezza dellarea è di appena 800mila euro contro un milione e 200mila che la giunta Colli metteva a bilancio.
Trappola Idroscalo, a riva buche di otto metri
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