Quanto costa alla collettività una non decisione? Probabilmente più di una decisone sbagliata. La città ha davanti agli occhi un esempio perfettamente calzante, un caso da manuale: la sistemazione dell'area sopra i box interrati di via Benedetto Marcello. Il piano approvato dal Comune prevede che, completati i lavori dell'autosilo, quella superficie sia sistemata a verde e area giochi per bambini. Tutto chiaro, dunque. E invece no, visto che i lavori sotto la superficie sono finiti da un paio d'anni mentre sopra è ancora uno squallido cantiere abbandonato. Perché? Semplicemente perché gli ambulanti pretendono che il mercato di via Benedetto Marcello, già criticato dagli abitanti della zona, torni a prendere possesso anche di quell'area, come se si trattasse di un privilegio feudale, privando le famiglie di un po' di verde e di un piccolo parco giochi, lasciando che il cantiere abbandonato alimenti il degrado, che la circolazione delle auto resti confusa, che i negozi che si affacciano su quell'area finiscano per essere soffocati dalle staccionate, che il malcontento aumenti giorno dopo giorno. Una pura prepotenza. Alla quale come si risponde? Il Comune continuando a non decidere (non decide di mantenere gli impegni) mentre i cittadini sembrano rassegnati alla ipotesi di una manifestazione di protesta. Rassegnati, perché si tratta di famiglie borghesi che a certi riti non sono avvezze.
Anche questa eventualità va conteggiata tra i costi sociali ed economici della non decisione, insieme a quelli inflitti alle famiglie, ai bambini, ai negozi, a chi transita da quelle parti in auto, al decoro della zona che da anni sopporta questo abbandono senza capirne le ragioni. Ebbene, quanto costa alla città tutto questo? E infine: i consigli di zona lamentano una mancanza di poteri reali. Ma se almeno avessero il coraggio di alzare la voce in casi come questo, il potere se lo prenderebbero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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